Finisce in parità la sfida del San Paolo di Napoli. La Juventus conferma la sua leadership in campionato, evitando così di farsi avvicinare dagli azzurri campani. La Roma recupera invece due punti importanti, dopo la vittoria dell'Olimpico contro l'Empoli.Non c'è pericolo per i bianconeri, che comunque mantengono un cospicuo vantaggio in classifica sulla prima diretta inseguitrice, che si conferma essere la Roma. Tornando al match della trentesima di campionato, intanto, l'attesa era tutta su Gonzalo Higuain.

A proposito di Gonzalo...

Tornando al posticipo domenicale, a sorprendere è stato lo schema utilizzato dal tecnico bianconero Massimiliano Allegri.

Vero è che a condizionare le scelte del tecnico toscano sono stati gli infortuni di Dybala e Pjaca e gli impegni con la nazionale degli altri elementi tra cui Cuadrado (subentrato in un secondo momento). Oltre a ciò, il tecnico della Juventus ha sicuramente pensato alla sfida di Coppa Italia di mercoledì sera. Fare i conti con l'infermeria non è cosa semplice e centellinare le forze è importante, soprattutto considerando i prossimi impegni. La Juventus è in corsa su tutti i fronti, pertanto è importante che ci sia la giusta rotazione. A sorprendere, però, è stata la decisione di "abbandonare" Gonzalo Higuain in pasto agli avversari, quasi come a volerlo responsabilizzare, a volergli dire "ora tocca a te".

Una scelta strana in quanto l'attaccante argentino da tempo gioca ormai con tanti partner d'attacco, ma di certo non sbagliata. I fischi non hanno fatto paura al numero nove della Juventus, che nonostante tutto ha disputato una partita non indimenticabile dal punto di vista sportivo, ma sicuramente forte a livello emotivo. C'è però un dato importante, Higuain non ha mai toccato la palla nell'area di rigore del Napoli.

Ciononostante, l'argentino è stato in grado di fare reparto da solo e paradossalmente è sembrato forse l'Higuain più in palla e in forma dell'ultimo periodo. Mercoledì si replica in Coppa Italia, il doppio vantaggio ottenuto nella gara d'andata permetterà ad Allegri di disegnare un piano tattico diverso, magari meno "difensivista", e che sia in grado di mandarlo in gol, perché una rete in otto partite (nove contando la partita dell'Argentina) è troppo poco per uno come lui.