Dopo l'addio come calciatore del Milan il 13 maggio 2012, dopo 13 anni in maglia rossonera, Gennaro Gattuso fa il suo esordio come allenatore in Svizzera, al Sion. Dopo le brevi esperienze al Palermo di Zamparini e all'Ofi Creta, ritorna in Italia alla guida del Pisa. Con lui in panchina, la società toscana conquista una storica promozione in Serie B, salvo poi retrocedere l'anno successivo di nuovo in Lega Pro, complici i problemi societari e nonostante la miglior difesa del campionato. Adesso Gattuso è tornato a casa sua, quella rossonera, pronto a guidare i ragazzi della Primavera.
Scelto da Mirabelli e Fassone, Ringhio ha firmato un contratto fino al 2019. Ecco le prime parole di Gattuso.
Gattuso: 'Mirabelli mi ha pressato ad uomo, orgoglioso di essere qui'
Sul primo contatto: "Tre settimane fa ho ricevuto la chiamata ed avevo sul tavolo offerte anche di altri club. Mirabelli mi ha pressato come Baresi, una marcatura ad uomo. Sono orgoglioso di essere ritornato alla mia casa, mi aspetto un lavoro difficile".
Sul suo compito: "Devo trasferire ai giovani il dna Milan, il significato della maglia. Ringrazio di vero cuore Fassone e Mirabelli per questa opportunità. Non voglio superficialità nei ragazzi, giocare tanto per giocare mi dà enormemente fastidio. I risultati vengono dopo, devo prima rendere i ragazzi dei veri atleti".
Su Montella: "Un allenatore preparato, con Vincenzo ho solo da imparare. Un orgoglio lavorare con lui, io applicherò le mie idee di gioco ma apprenderò ovviamente anche da lui. So di dover lavorare soprattutto in fase offensiva".
Sulle motivazioni della sua scelta: "Ho visto Fassone e Mirabelli provarci in tutti i modi. Poi anche il fatto di lavorare solo sul campo, senza avere problemi come nelle mie ultime esperienze, ha aiutato nella scelta.
Avevo sul piatto almeno 10 offerte tra club italiani ed esteri, non è un passo indietro allenare la Primavera. Qualcuno mi ha dato dello scemo, altri mi hanno fatto complimenti. Non faccio nomi, ma va bene così".
Su un eventuale posto in prima squadra: "Non capisco perché fare il funerale prima alle persone. Montella mi conosce, io non sono ancora pronto per allenare il Milan.
Montella deve portare il Milan in Champions così io sarò l'uomo più felice del mondo. Figuratevi se Montella deve preoccuparsi di me, ha portato il Milan in Europa League dopo anni".
Su Donnarumma: "C'è poco da consigliare, può diventare una bandiera del Milan. Magari a fine carriera avrà qualche milione in meno ma di sicuro avrà tutto il resto. Ha una famiglia intelligente alle spalle, io da tifoso mi auguro possa rimanere".