La Juventus che conquista il sesto Scudetto consecutivo, un record storico e forse irripetibile, passa per alcuni punti chiave che abbiamo provato a riassumere, da 0 a 10. I cardini di un cammino straordinario da parte di società, allenatore e calciatori bianconeri.
Zero, come le sconfitte interne della Juventus. Lo Scudetto, ma più in generale questa fantastica sfilza di trofei, passa anche da un fortino inespugnabile come lo Juventus Stadium: 18 vittorie e 1 pareggio, 55 punti conquistati tra le mura amiche, in pratica più che mezzo tricolore.
Uno, come l'eterno. Lui c'è sempre, a parare, a lottare, a parlare. Leader. Semplicemente, Gigi Buffon. Decimo (o ottavo, fate voi) Scudetto, sedicesimo trofeo con la Juventus (record, supera Del Piero), portiere con più Scudetti nella storia della Serie A. Fenomeno.
Due, come i mesi di dominio di Dani Alves, da fine marzo in poi. Un periodo lungo di ambientamento e anche un po' di spocchia, poi è venuto fuori il campione che tutti conoscevano. E forse anche qualcosa di più.
Tre, come gli Scudetti consecutivi di tale Massimiliano Allegri. E potremmo metterci anche le tre Coppe Italia consecutive (mai successe) e di conseguenza i tre double di file (mai successo). Pazienza, concretezza, lucidità.
Mai sopra le righe. Poi, la mossa del 4-2-3-1.
Quattro, come i ruoli ricoperti da Mario Mandzukic, un giocatore infinito. Da attaccante a terzino, da esterno offensivo a difensore aggiunto. Calciatore totale, dotato di un motore e di una fame uniche al mondo.
Cinque, come le stelle mandate in campo da Allegri dopo la sconfitta di Firenze.
Pjanic, più i tre trequartisti ed Higuain di punta. La svolta assoluta della stagione, tra Italia ed Europa. Uno snodo cruciale che ha segnato un'annata che potrebbe diventare straordinaria.
Sei, come...sarebbe banale dire gli Scudetti, allora diamo gloria agli esacampioni, i sei senatori che li hanno vinti tutti: il già menzionato Buffon, Chiellini, Bonucci, Lichsteiner, Marchisio e Barzagli.
Sette, come i gol realizzati su calcio di punizione diretto, divisi tra il destro di Pjanic e il sinistro di Dybala. Tiratori micidiali, colpi che spesso hanno risolto le partite della Juventus. Dopo i Pirlo e i Del Piero, servivano giocatori così.
Otto, come Claudio Marchisio e le sue lacrime al momento della premiazione. I valori morali dei componenti della rosa bianconera hanno sempre fatto la differenza, nelle vittorie e nelle sconfitte.
Nove, come Gonzalo Higuain. 24 gol, ma soprattutto una grande quantità di reti distribuite in partite pesantissime. Torino, Napoli, Roma, Fiorentina, ancora Torino. Tutti gol decisivi. Col peso dei 90 milioni sulle spalle
Dieci, come quella maglia che nessuno ha voluto. La 10 bianconera è scoperta, ma riporta alla mente l'ultimo che la vestita: Pogba. Chissà cosa sarà pensando, in quel di Manchester.