Dici leggenda e pensi alla Juventus: sì, perché la Vecchia Signora, dopo aver vinto la terza coppa Italia di fila mercoledì scorso, oggi è entrata nella storia, superando addirittura sé stessa, e aggiudicandosi il sesto scudetto consecutivo, impresa mai riuscita a nessuno in Italia prima d’ora. E nella testa di Allegri e dei suoi ragazzi adesso c’è solo Cardiff e quella speranza da tanto tempo riposta nel cuore di vincere l’agognata Champions League, per una tripletta (siamo in Italia, chiamiamola così) che significherebbe apoteosi.

Storia di 6 anni di trionfi targati Juventus

Ma facciamo un passo indietro e raccontiamo di una squadra caduta (non per demeriti sportivi) e poi rialzatasi anno dopo anno, ma soprattutto a partire dal 2010, quando Andrea Agnelli, cresciuto a pane e Juve, ne ha preso le redini, accompagnandola passo dopo passo verso un escalation di trionfi senza fine. Prima i 3 scudetti consecutivi di Conte, poi il suo inaspettato addio e l’arrivo di Allegri, senza una particolare accoglienza da parte del pubblico bianconero, ma con molta ostilità e l’animo ancora ferito dal salentino partente, e poi la rivincita del tecnico livornese con 3 coppe Italia, 2 finali di Champions, compresa quella ancora da giocare, e 3 scudetti consecutivi raggiunti oggi, come il suo predecessore.

Mentalità vincente, il gruppo prima del singolo

Signori, questa è la Juve, cambiano gli interpreti, cambiano i moduli, ma il verbo è sempre lo stesso: vincere, oltre ogni remota possibilità, vincere, senza averne mai abbastanza! Perché da quelle parti non esiste appagamento, non esiste sazietà, dopo un trionfo se ne sta già preparando un altro, basta entrare nella sala trofei dello Juventus Museum per capirlo, per percepire la grandezza di una squadra mai doma, mai stanca di dominare in Italia e forse anche oltre.

Il segreto di questa compagine sta sempre nel gruppo, perché non c’è un singolo che lotti per sé stesso, che sgomiti per mettersi in evidenza, le vittorie sono di tutti e frutto del sacrificio collettivo. Oggi potremmo parlare della Juventus di Higuain o di Dybala, come di Mandzukic o Buffon, oppure dello stesso Allegri, ma credo sia più corretto parlare semplicemente di Juventus, una macchina da guerra che dal 1897 dà lustro al calcio italiano.

I magnifici 6 e il sesto scudetto in attesa di Cardiff

E le lacrime dei “magnifici 6”, leggenda nella leggenda, Buffon, Bonucci, Chiellini, Barzagli, Marchisio, Lichtsteiner, legittimi “proprietari” di tutti e sei gli scudetti, la dicono tutta su cosa significhi indossare quella maglia, su cosa voglia dire scegliere di essere una bandiera in una squadra vincente dove festeggiare è una piacevole abitudine, non senza aver sudato, non senza aver dato l’anima. Su questo chiedere informazioni a Pjanic, Higuain e Benatia che dopo anni d’inseguimenti conoscono finalmente la gioia di salire sul gradino piú alto del podio. Dunque voto 10 alla stagione bianconera, per la lode si aspetta Cardiff e adesso festeggiamenti misurati, c’è da costruire un’altra vittoria, forse quella più importante! Intanto “chapeau” Juventus!