Tutto lo stadio in lacrime ad accompagnare un uomo che, per amore della sua squadra e della sua città, non ha mai abbandonato i colori della Roma per mete più appetibili ed internazionali. Ieri è stato il "Totti Day", il giorno del saluto finale, quello in cui il capitano della squadra giallorossa ha indossato per l'ultima volta la sua maglia. Dopo la partita Roma-Genoa, giocata dalle 18 all'Olimpico ieri pomeriggio, Francesco Totti ha salutato la sua gente lungo il perimetro del campo, accompagnato da sua moglie Ilary Blasi e dai suoi 3 figli.

Ha pianto spesso, nascondendo le lacrime dietro alla sua ultimogenita, Isabel, che portava tra le braccia. Sua moglie è arrivata allo Stadio Olimpico con una maglia speciale dedicata al marito, con la scritta "Sei Unico", così come anni fa Francesco dedicò un goal nel derby alla sua futura moglie mostrando una maglia con la stessa scritta. Oggi forse si saprà qual è il futuro del numero 10, se sceglierà di continuare come dirigente o come giocatore di un'altra squadra, all'Estero.

Una grande emozione

Lo stadio si è zittito in un silenzio surreale quando il capitano ha salutato per sempre la sua Roma come calciatore. Circa 80mila persone in lacrime o con gli occhi arrossati hanno intonato cori ed alzato centinaia di striscioni mentre nell'ambiente si diffondevano le più belle colonne sonore di tutti i tempi.

Da "Il Gladiatore" al "Re Leone", dalle melodie intramontabili di Ennio Morricone a "La vita è bella": la musica dei grandi eventi per accompagnare il capitano nel suo ultimo giro di campo. Ci sono stati anche fischi, all'indirizzo del presidente Pallotta e del mister Spalletti, ma per il resto solo una grande commozione per un addio speciale di un grande personaggio.

Che alla fine ha detto ai suoi fans di amarli e di aver bisogno di loro ora più che mai.

Il discorso del Pupone

Un discorso bellissimo, toccante, quello di Totti al suo pubblico. L'ottavo re di Roma, come lo chiama il suo popolo romanista, ha lanciato un pallone in curva con la scritta “Mi mancherai”, ed ha letto il discorso che aveva preparato con sua moglie.

Totti non ha riso mentre leggeva, non ha scherzato come suo solito; era serio mentre ringraziava Roma, sua madre e suo padre, sua moglie ed i suoi 3 figli, suo fratello, i suoi parenti e tutti gli amici. Il tempo è passato ed ha bussato sulla spalla sussurrandogli che era ora di andare, dopo 28 anni passati con l'odore dell'erba nelle narici.