Per la Madrid calcistica, il derby di Champions League è diventato ormai tradizionale. Real ed Atletico si confronteranno il 2 maggio per il match d'andata della semifinale del massimo trofeo continentale al 'Santiago Bernabeu', mentre il ritorno al 'Vicente Calderon' è fissato al prossimo 10 maggio. Si tratta della quarta stagione consecutiva in cui le due formazioni madrilene si sfidano in Champions e nelle tre precedenti occasioni, tra cui due finali, ha sempre vinto il Real Madrid. Nulla di clamoroso, se consideriamo che i blancos sono nettamente in vantaggio nel computo generale delle stracittadine: su 286 confronti ufficiali, infatti, hanno vinto in 149 circostanze contro le 73 dei 'cugini', i pareggi sono stati 74.

Il primo precedente europeo è comunque vecchio di 58 anni e risale all'edizione 1958/59 della Coppa dei Campioni. Ancora oggi, nonostante negli anni recenti merengues e colchoneros si siano sfidati per ben due volte direttamente per la coppa, quella sfida resta leggendaria.

Sfida agli invincibili

Al termine della Primera Division della stagione 1957/58, l'Atletico Madrid allenato dal ceco Ferdinand Daucik si era classificato secondo, a soli tre punti dall'invincibile Real Madrid. La formazione più celebre della capitale spagnola domninava in patria ed in Europa, dopo aver vinto a mani basse le prime tre edizioni della Coppa dei Campioni. In virtù del regolamento di allora, l'Atletico venne ammesso alla massima kermesse continentale, in quanto i blancos erano già detentori del trofeo.

Quella 'rojiblanca' edizione 1958/59 è una squadra ambiziosa, prepotentemente arricchita dal talento di Vavà. Il centravanti del magnifico Brasile, fresco campione mondiale in Svezia, è emigrato in terra iberica subito dopo il titolo iridato vinto con la selecao per tentare l'avventura nel vecchio continente. Altre stelle dei colchoneros sono il brillante centrocampista Enrique Collar e gli attaccanti Jorge Alberto Mendonca e Joaquin Peirò, quest'ultimo sarà poi celebre in Italia negli anni '60 con la maglia dell'Inter.

Il Real Madrid di Alfredo Di Stefano, Francisco Gento e Raymond Kopa è una straordinaria corazzata che, nella stagione 1958/59, è diventata letteralmente 'soprannaturale' con l'arrivo di Ferenc Puskas, fuggito dall'Ungheria dopo i fatti del 1956, la tentata rivoluzione stroncata dall'esercito sovietico. L'obiettivo, senza mezzi termini, è la quarta Coppa dei Campioni.

Due partite non bastano

Entrambe le formazioni raggiungono le semifinali di Coppa dei Campioni: nella capitale spagnola si sogna la finale tutta madrilena, ma il sogno si avvererà soltanto oltre mezzo secolo dopo. Sorteggio vuole che, nella primavera del 1959, Real ed Atletico si sfidino invece per l'accesso alla finalissima. I due derby disputati in campionato si sono chiusi con una vittoria per parte, il Real ha piazzato la 'manita' sul proprio terreno (5-0) nel girone d'andata, l'Atletico ha vinto di misura (2-1) il derby di ritorno. Quando entrambe scendono in campo nella tana del Real, dinanzi ai 120 mila del Bernabeu, è il 23 aprile 1959. Con gran disappunto degli aficionados di casa, sono gli ospiti ad aprire le danze dopo 13' quando Chuzo, al secolo Antonio Gonzalez Alvarez, fulmina Rogelio Dominguez con una bordata dal limite.

Passano appena 2' e Rial pareggia il conto con un preciso colpo di testa che sorprende Pazos sul palo di competenza. Al 33' il Real Madrid beneficia di un calcio di rigore, dal dischetto Puskas piazza il pallone del 2-1 ed il risultato non cambia più. La sfida di ritorno si disputa allo stadio 'Metropolitano' il 7 maggio, l'Atletico gioca una gara gagliarda e vince con pieno merito per 1-0: il gol partita lo segna Collar che al 43' si incunea in area resistendo al pressing di Lesmes ed infila Dominguez in uscita. Incredibile il boato a fine gara di oltre 40 mila persone, strette nel vecchio impianto come in una scatola di sardine.

Lo spareggio a 'La Romareda'

All'epoca non era ancora in vigore la regola del gol realizzato in trasferta che vale doppio a parità di scarto, pertanto è necessario uno spareggio per stabilire quale delle due formazioni contenderà la Coppa dei Campioni ai francesi dello Stade Reims (finalisti dopo aver superato gli svizzeri dello Young Boys) nella finale di Stoccarda.

La 'bella' va in scena in campo neutro, a ' La Romareda' di Saragozza il 13 maggio 1959 ed anche in questo caso sarà un match all'insegna dell'equilibrio: Di Stefano lo sblocca al 16' con un'autentica magia, un sinistro da fuori area scoccato da posizione decentrata il cui incredibile effetto rende vano il tentativo di parata di Pazos. I colchoneros pareggiano il conto dopo 2' grazie ad una perentoria azione di Peirò che percorre trenta metri di campo palla al piede, si sposta sulla destra e tenta di servire Vavà, contrastato da Lesmes: la sfera arriva a Collar che scarica di destro ed insacca alla sinistra del portiere. Poco prima della fine del primo tempo, però, una delle celebri staffilate a pelo d'erba di Puskas riporta il Real in vantaggio.

La ripresa sarà una battaglia, l'Atletico sfiorerà il pari, il Real andrà vicino al tris. Finirà 2-1, i blancos voleranno in finale dove solleveranno la quarta Coppa dei Campioni di fila battendo il Reims di Fontaine e Piantoni.

Curiosità statistiche

Il successo per 1-0 firmato da Enrique Collar rimane l'unico dell'Atletico Madrid nei confronti dei 'cugini' in Coppa dei Campioni-Champions League. Oltretutto il giocatore andaluso è l'unico che, in maglia biancorossa, ha realizzato due gol al Real Madrid nelle 7 sfide continentali fin qui disputate. Il bilancio complessivo è di 4 vittorie del Real, 1 dell'Atletico e 2 pareggi (compreso l'1-1 con il quale si chiuse la finale dello scorso anno, poi vinta ai rigori dal Real).

Per il Real Madrid, il passaggio del turno nella stagione 1958/59 permise l'accesso ad una finale vincente contro una formazione francese: anche stavolta, in caso di qualificazione, le merengues potrebbero incontrare una squadra transalpina, il Monaco. Naturalmente i tifosi dell'Atletico fanno i dovuti scongiuri e, nel caso di una francese eventuale finalista, li fanno anche tutti i supporters della Juventus.