Il calcio sta diventando uno sport sempre più costoso e i grandi club hanno dovuto rispondere all'aumento degli ingaggi e dei trasferimenti attraverso aumenti di capitale o addirittura cedendo la società ad altri soggetti (come il Milan o l'Inter), ma alcuni club della nostra Serie A hanno compensato questi aumenti puntando sulla linea verde (i loro vivai e guardando la nostra Under 21 fanno molto bene) e su stadi di proprietà.

L'Atalanta

La squadra bergamasca viene dalla sua migliore stagione nella sua storia conclusasi al quarto posto e con il ritorno nelle coppe europee da cui mancava dal 1991, gli orobici hanno raggiunto questo straordinario successo grazie all'apporto dei suoi giovani campioni che hanno portato l'Atalanta fino a questo punto.

Il campionato dell'Atalanta è straordinario se si considera che non potendo contare su un'ampio bacino di tifosi riesca comunque a rimanere competitiva puntando sul proprio vivaio che è da sempre uno dei più produttivi d'Europa (gente come Scirea, Donadoni, Morfeo, Tacchinardi sono passati da questo settore) ed oggi hanno portato alla ribalta i vari Conti,Caldara, Gagliardini, Kessiè ( il cui trasferimento al Milan ha fruttato 28 milioni) tutti protagonisti della cavalcata orobica. Inoltre sono bravi anche nel venderli, basti pensare che dal 2000 al 2015 dalla cessione dei suoi giocatori provenienti dal vivaio la società ha incassato ben 233 milioni di euro in plusvalenze, pari al 30,59% del fatturato complessivo maturato in quegli anni.

Da maggio la società nerazzurra si è aggiudicata lo stadio "Atleti azzurri d'Italia" che ora è di sua proprietà.

Il Sassuolo

Ma già nel 2013 la squadra emiliana aveva già uno stadio di proprietà acquistando lo stadio "Giglio" ad un asta fallimentare per circa 4 milioni di euro, anche loro si basano su un modello di squadra giovane, vivace e italiana su cui si basa la ricerca dei suoi giocatori che però non provengono dal proprio vivaio ma vengono acquistati in giovane età per poi essere rivenduti come Pavoletti, Zaza, Nicola Sansone, Pellegrini, Vrsalijko quelli ancora in squadra come Mazzitelli, Politano, Sensi ed il più talentuoso ovvero Domenico Berardi.

Grazie alle cessioni mirate e alle generose sponsorizzazioni della Mapei il Sassuolo rimane competitivo nella Serie A.

Il Torino

Dopo molti anni bui, culminati con il fallimento nel 2005, sotto la guida di Urbano Cairo la squadra sta pian piano cercando di tornare nei piani alti della classifica con accurate scelte sui giocatori molte volte chiamati perchè in cerca di riscatto (Immobile, Cerci, Hart, Ljajic, Moretti) o su giovani come Belotti, Benassi, Baselli su cui costruire una squadra di livello.

Per fare ciò il Torino ha ristrutturato il vecchio stadio "Filadelfia" dove negli anni '40 visse la leggenda del "Grande Torino" dei vari Mazzola, Bagicalupo, Loik, Gabetto, Ossola, Ferraris, Menti e tanti altri campioni: lo stadio era stato abbandonato dai precedenti presidenti ma grazie ad una forte iniziativa è stato restaurato e dalla prossima stagione ospiterà gli allenamenti della prima squadra e lo stadio della Primavera (inoltre il progetto prevede la costruzione di una foresteria per il settore giovanile e il museo del club).

L'Udinese

Il club friulano è tra le poche società italiane a possedere il proprio stadio, ma il suo vero punto di forza sono i giovani ma che difficilmente vengono dal proprio settore giovanile ma che vengono scoperti in giro per il mondo dai propri scout; infatti dal 2000 al 2015 la società ha incassato quasi 600 milioni in plusvalenze, quasi tre volte quelle dell'Atalanta.

Basta pensare alle cessioni di Amoroso, Sanchez, Cuadrado, Handanovic, Inler, Asamoah, Pereyra per rendersi conto del grande lavoro svolto in giro nel mondo dagli scout della squadra per trovare campioni ovunque o da giocatori giovani provenienti da altri vivai come nel caso di Fiore, Quagliarella, Giannichedda.

Questi esempi di virtuosismo fatto dalle società calcistiche dovrebbe essere preso in considerazione dai grandi club che con risorse ben maggiori non riescono a costruire settori giovanili o scouting così efficienti.