Andrés Iniesta ha rilasciato un'intervista al Pais. Al giornale spagnolo ha parlato di tutto, una lunga confessione in un momento cruciale della sua carriera. A 33 anni, tutto potrebbe cambiare: «Non ho ancora rinnovato il mio contratto, sì è vero». La conferma che il Calciomercato aspettava è arrivata. Iniesta racconta le emozioni che si stanno accavallando nel suo animo: «Questo è uno scenario che tre anni fa non avrei mai immaginato. E' la prima volta che provo sensazioni simili, non avevo mai sperimentato situazioni del genere. Però penso siano normali, fanno parte del gioco».

Iniesta parla poi di Luis Enrique, l'allenatore con il quale ha avuto un rapporto particolare: «Ho sempre avuto tantissimo rispetto per lui, anche se a volte non vedevamo le cose dallo stesso punto di vista». Cosa accadrà nel suo futuro? «In questo club non puoi mai perdere il rispetto per le persone che hanno dato la vita per questi colori. Anche se a volte hai la sensazione che avvenga il contrario...», queste le parole del calciatore.

Dopo la sconfitta contro il Real Madrid

Sempre nell'intervista andata anche online al Pais, Iniesta racconta i segreti della sua carriera: «L'unico segreto per essere ancora a questi livelli è quello di restare competitivi». Competitivi, sempre. Anche se esci sconfitto dalla finale di Supercoppa contro il Real Madrid: «E' stata una sconfitta dolorosa perché si trattava del primo trofeo della stagione.

Tutte le sconfitte fanno male ma quelle con il Real Madrid sono un po' più dolorose, soprattutto per quello che creano dopo. E' stata una settimana complicata ma ora abbiamo un'occasione per rimetterci subito in carreggiata».

L'arrivo di Valverde

Iniesta parla poi del nuovo allenatore. L'arrivo di Valverde sembra aver cambiato qualcosa: «Come capitano so cosa accade in un club come questo.

Un club che ha una sua precisa identità, identità che tutti gli allenatori conoscono. Il Barcellona cerca sempre dei profili adeguati al progetto mai poi gli allenatori che arrivano possono portare le loro idee, la loro visione del calcio».

La cantera del Barcellona

Iniesta conclude parlando dei giovani blaugrana: «Giocare una finale di Champions League con 8-9 calciatori provenienti dal settore giovanile è una cosa che non capita spesso. Anzi, forse non è capitata mai a nessuno. Non è però semplice arrivare a questo livello. Per noi è meglio scommettere in casa e non rincorrere altrove quello che puoi avere qui».