C'è un'aria nuova in casa nerazzurra. Lo si era capito fin dal primo precampionato quando l'Inter, un po' a sorpresa, diede dimostrazione di essere in grado di tenere testa a tutte le grandi d'Europa e addirittura batterle. Per qualcuno era semplice calcio d'agosto in cui la voglia di rivalsa di un club finito ai margini delle grandi d'Europa era la motivazione che faceva da leva rispetto a grandi squadre più preoccupate di preparare la nuova stagione che non di ottenere risultati "platonici". Era un pensiero un po' troppo maligno, dato che l'esordio in campionato ha certificato che la squadra di Spalletti si trova realmente sulla strada giusta ed ai più la cosa non è sfuggita.

La scelta

Tra i calciatori che sono arrivati ad Appiano Gentile quasi tutti hanno voluto fortemente trasferirsi nella Milano nerazzurra.

È il sintomo che c'è la percezione generale della bontà del progetto nerazzurro, anche per aver scelto un allenatore che è in grado sempre di valorizzare il materiale umano che viene messo a sua disposizione. E non è finita, perché ci sono altri profili per i quali c'è interesse che sarebbero pronti a sposare la causa interista. È il caso, ad esempio, di Patrick Schick: la Roma avrebbe offerto trentotto milioni per averlo, una cifra che la Sampdoria riterrebbe anche sufficiente ma c'è da fare i conti con le idee del calciatore che, allo stato attuale, sono fortemente orientate a preferire l'Inter che, nel frattempo, avrebbe in serbo un'offerta da trentacinque milioni da pagare nel giugno del 2018 attraverso l'escamotage derivante dal prestito con obbligo di riscatto a fine stagione.

L'anomalia

C'è però un dato che ai più non sfugge: quale potrebbe essere il motivo che spinge un calciatore a preferire una squadra che non gioca la Champions ad una certa di disputare la massima rassegna continentale? A stupirsi della scelta, tra gli altri, c'è il noto giornalista di Sky Riccardo Trevisani che dice che lo avrebbe visto molto bene a destra tra i giallorossi, sebbene affermi di considerarlo comunque un centravanti.

Lo stesso Trevisani ha avuto modo di sottolineare quanto sia stata sorprendente l'organizzazione messa in mostra dalla squadra interista, che contro la Fiorentina ha dato l'impressione di essere un gruppo che lavora insieme da un anno e non da un mese. In particolare c'è un elogio specifico al tecnico per aver trasformato una moltitudine di buoni giocatori in una squadra e anche per Icardi, definito un alieno.