Non solo calcio giocato, l'Inter sa che il calciomercato è pieno fermento e c'è necessità di venire a capo di diverse situazioni che vanno risolte al più presto.

Le cose cambiano

Quello che fai nel calcio si dimentica in fretta, soprattutto se ci metti del tuo". E' più o meno questo il messaggio che si prova ad inculcare in tanti giovani calciatori, giusto per fargli capire che abbassare la guardia quando sei diventato un professionista può essere l'inizio della fine. Ma si tratta di un insegnamento che a volte può essere trasferito anche a calciatori che raggiungono il top e poi, di punto in bianco, diventano ospiti indesiderati di una squadra.

Il montenegrino Jovetic, quando passò dalla Fiorentina al Manchester City per una pioggia di milioni, sembrava destinato ad una carriera luminosa: qualche infortunio di troppo, scelte non troppo felici ed anche una certa incostanza lo portano oggi, a ventotto anni, ad essere un elemento che non fa comodo all'Inter, neanche come rincalzo. E piazzarlo altrove risulta un'operazione non semplice: perchè il suo cartellino costa tanto, perchè il suo ingaggio non è sostenibile per tantissimi club e soprattutto perchè le destinazioni spesso non appaiono di suo gradimento. Un dato, quest'ultimo, che non può far fare i salti di gioia alla dirigenza nerazzurra che deve fare i conti con un calciatore ai margini dell'organico che pesa come una vera e propria zavorra a bilancio.

L'ultima offerta rifiutata

Il calciatore non ha un grande rapporto con la Premier League, lo si capisce senza possibilità di smentita sul rendimento non eccezionale avuto con il Manchester City e adesso lo si evince anche dagli ultimi sviluppi di mercato.

Sarebbe, infatti, arrivata a Milano un'offerta del Burnley che avrebbe avuto piacere ad averlo in organico versando sedici milioni nelle casse interiste e formulandogli una proposta contrattuale, a quanto pare, in linea con gli attuali parametri del suo contratto. Il rifiuto del calciatore appare una scelta singolare tenuto conto che non sembra fare i salti di gioia all'idea di essere una seconda linea a Milano dove il posto di Icardi è intoccabile.

Nel frattempo il rammarico più grande è per l'Inter che, in un mercato prevalentemente autofinanziato, avrebbe potuto investire tutta la cifra ricevuta. Probabilmente il desiderio del montenegrino è andare in Spagna, ma si fatica a credere che il Siviglia, dopo non aver esercitato il diritto di riscatto, riesca a fare un'offerta all'altezza delle richieste dell'inter.