Per uno scherzo del destino una delle partite più attese del campionato arriva già alla seconda giornata: l’Inter di Luciano Spalletti sfida la Roma all’Olimpico, dopo le polemiche che hanno segnato il divorzio del tecnico di Certaldo dalla squadra della Capitale. E in particolare il mister ritroverà il principale imputato dell’addio: quel Francesco Totti, considerato da gran parte della tifoseria come un simbolo, più che un semplice giocatore. Le incomprensioni con il capitano hanno sicuramente segnato l’ultimo periodo di una storia che comunque Spalletti ricorda con affetto, nonostante il brusco finale.
“Se rincontro Totti sarò ben felice di riabbracciarlo e salutarlo, ormai ci siamo detti già tutto” chiosa con stile l’allenatore nerazzurro. Una piccola puntura però non può mancare: si tratta del riferimento alle prodezze di Totti “falso nueve”, mentre adesso c’è l’occasione di allenarne uno vero, Mauro Icardi.
Le stelle da rispolverare
Certo, Spalletti, pur riconoscendo che contro l'A.S. Roma ritroverà un ambiente che non lo lascia indifferente e un gruppo di giocatori con cui ha instaurato un bel rapporto umano e professionale, pensa all’Inter. Sa benissimo che una partita come questa può indirizzare positivamente l’andamento di un intero campionato, se affrontata in maniera giusta, con il piglio da squadra vera, indispensabile per non essere travolti dal collettivo giallorosso, sfruttando al meglio tutte le occasioni.
L’allenatore per vincere conta sulle stelle che ha trovato nell’Inter, nella speranza di riuscire a rispolverarne qualcuna. “Non voglio più vedere quella mezz'ora in cui i ragazzi hanno abbassato il livello di guardia contro la Fiorentina – spiega il mister – serve continuità, ossia la capacità di accendersi all’inizio della partita per poi lasciarsi andare solo dopo il fischio finale”.
Per raggiungere questi livelli bisogna lavorare nella giusta maniera come, a detta del tecnico, i nerazzurri stanno facendo in questi giorni.
Il mercato a due velocità
Naturalmente non potevano mancare le domande sullo strano mercato nerazzurro con tanti nomi accostati ai nerazzurri e poi sfumati. Spalletti ribadisce che questo non è un problema, perché “l’Inter i suoi campioni li ha già in casa”.
Ma il tecnico riconosce che si è cominciato seguendo una strada per poi ritrovarsi a non poter più percorrerla per rispettare certe nuove necessità, legate ai conti della società. Non spiega i reali motivi di questo cambio di strategia, ma riconosce che sarebbe stato meglio impostare sin dall’inizio il percorso in un modo, senza modifiche in corso d’opera. Comunque l’allenatore evita ogni polemica con la dirigenza, ma anzi riconosce che giocatori che aveva richiesto, come Borja Valero e Vecino, alla fine sono arrivati. Infine qualche parola per gli ultimi due terzini giunti a Milano, Dalbert e Cancelo: calciatori sicuramente da Inter, molto offensivi, ma da plasmare per renderli più integrati nella linea difensiva, che deve essere in grado di agire come un blocco unico intorno alla palla.