In quasi un’ora di conferenza stampa Luciano Spalletti si è dilungato sull’Inter che sta costruendo e su cosa si aspetta dai giocatori, non sfuggendo alle domande più pungenti sul calciomercato in corso, che secondo il tecnico di Certaldo non dovrebbe durare troppo e rimanere aperto anche quando ormai il campionato è iniziato. Ha invece evitato di rispondere a chi gli chiedeva di Schick o Cancelo perché “in questo momento è preferibile dare fiducia a chi scenderà in campo”. E per tutto il tempo il concetto principale è stato proprio la centralità del ruolo dei giocatori nell’idea che il mister ha del calcio, uno sport capace di essere pura emozione, una passione che riesce ad interessare tutti.
La passione di San Siro
Spalletti ha già avuto modo di scoprire l’abbraccio caloroso dei tifosi interisti: “Dobbiamo sentire la responsabilità di rappresentarli, riuscendo ad entrare in piena sintonia con i cuori nerazzurri – ha spiegato l’allenatore – ho chiesto ai ragazzi di amare questi colori e di mostrare grande spirito di appartenenza, per portare avanti l’entusiasmo di tutti gli sportivi che ci seguono”. Parole che vogliono caricare l’ambiente: “Ho saputo che contro la Fiorentina allo stadio saranno in 50mila; questa passione è un tesoro importantissimo che non dobbiamo disperdere, ma alimentare”. E con una metafora colorita parla di “incontro sentimentale a San Siro, dove ci si ama alla follia, senza possibilità di tradimento”.
La squadra prevale sul singolo
A chi gli ha chiesto del trequartista, Spalletti ha elencato cinque diverse possibilità: Joao Mario, Borja Valero, Brozovic, Eder, Jovetic, aggiungendo che sarà sempre possibile sperimentare per questo ruolo anche altri nomi, ma poi ha ribadito il suo concetto di squadra che prevale sui singoli.
Del resto, dopo quaranta giorni, il mister inizia a conoscere bene i ragazzi, ai quali sarà idealmente fatta una richiesta particolare: “dentro le cuffie che hanno quando entrano negli spogliatoi dovranno sentire non solo la musica, ma anche il battito dei cuori dei 50mila che vengono allo stadio” per regalare soddisfazioni ai tifosi, “facendo sputare sangue agli avversari” in ogni partita.
È chiaro come con queste parole abbia cercato in tutti i modi di caricare l’ambiente, aggiungendo a chi gli chiedeva quale fosse l’obiettivo di quest’anno, che sarebbe stato “vincerle tutte”.
L’ironia sul mercato dell’Inter
Con la Fiorentina si giocherà una gara difficile secondo Spalletti, perché gli avversari saranno spinti dall’entusiasmo dei tanti volti nuovi che vestono la maglia viola e dalla capacità di Pioli, allenatore moderno e persona di grandi qualità umane e professionali. Icardi sta bene, ma probabilmente non avrà nelle gambe tutti i novanta minuti. Dal mister elogi alla capacità di sacrificio di Perisic per i compagni e la speranza che Candreva resti, “ma non si può mai sapere cosa accade se arriva il Chelsea”.
La parte più scoppiettante delle dichiarazioni del tecnico è stata quella sul “mercato normale, a cui sono abituato” svolto sin qui dall’Inter: “Anch’io dopo aver letto i giornali mi aspettavo i vari Vidal o Sanchez, pronto ad accoglierli di persona – ha ironizzato il mister – poi mi sono dovuto dare un pizzicotto per tornare alla realtà”.