Sarebbe dovuto essere il Calciomercato della nuova Inter di Luciano Spalletti e del gruppo Suning. Così non è stato, anzi, i tifosi nerazzurri devono digerire il fatto che la regina del mercato estivo è stata proprio l'altra squadra di Milano, i cugini rossoneri del Milan. Anche se non arriveranno top player, comunque, Sabatini e Ausilio sono sempre a lavoro per rinforzare la rosa e presto potrebbe arrivare un altro difensore alla corte di Spalletti. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, lo stop al mercato nerazzurro di un certo livello ipotizzato inizialmente sarebbe arrivato direttamente dalla Cina e non dipenderebbe soltanto dalle logiche legate al Fair Play Finanziario.

Calciomercato Inter: la spiegazione del mercato nerazzurro

Un'indicazione che è stata consigliata al gruppo Suning, alla quale non ci si è voluti sottrarre. E proprio per fare un po' di chiarezza sulla questione, il quotidiano sportivo rosa ha deciso di parlare con l'analista Alberto Rossi della Fondazione Italia-Cina, che ha dato delle delucidazioni interessanti. Uno dei motivi dello stop sul calciomercato da parte dell'Inter sarebbe dovuto dal fatto che la fuga dei capitali ha portato a un calo delle riserve in valuta estera. A gennaio sarebbero scese sotto la soglia psicologica di 3.000 miliardi di dollari. Il Governo di Pechino, al momento, non avrebbe in cima ai propri pensieri il calcio ma questo non significa stop definitivo.

Inter, ecco la differenza sostanziale col Milan

Molto si potrà comprendere col congresso di ottobre del Partito comunista cinese, durante il quale verrà deciso il futuro in campo politico fino al 2032 della Cina. E siccome questa è vissuta come una fase di stallo, anche le imprese - ciò che è anche l'Inter - aspettano di capire cosa accadrà.

Sarebbe proprio il caso dell'Inter di Suning che ha deciso di fermarsi in maniera piuttosto decisa sul mercato dopo aver speso oltre 370 milioni di euro in appena un anno. E sul confronto perenne col Milan, Alberto Rossi ha dichiarato che i destini del Milan, paradossalmente, sembrerebbero dipendere meno dalla politica cinese, e questo perché se è vero che l'azionista di riferimento rossonero è Li Yonghong, quindi cinese, è anche vero che un contributo molto rilevante per l'acquisto del Milan è arrivato dal fondo Elliott statunitense, con un prestito da 303 milioni di euro di cui 50 riservati per il calciomercato.

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