Il matrimonio non s'ha da fare. Nainggolan e la Nazionale continuano il loro rapporto complicato: per la seconda volta di fila, il ct Martinez ha lasciato fuori dai convocati il centrocampista della Roma, che ora rischia seriamente di perdersi il Mondiale. La prima esclusione era arrivata a settembre, motivata da un ritardo alla riunione tecnica che non era piaciuto all'allenatore (in passato avevano fatto discutere le immagini del calciatore che fumava e beveva). Le scorie di quell'episodio non sono state spazzate via dal tempo e Radja trascorrerà anche la seconda pausa del campionato a Trigoria.

Il commissario tecnico del belgio è tornato sull'argomento e non ha lasciato molti spiragli per il futuro al mediano giallorosso: "La mia decisione su Nainggolan è prettamente calcistica. Abbiamo optato per la continuità, abbiamo giocato due buone partite e tatticamente abbiamo trovato la quadra. Siamo già qualificati, è vero, ma per me è importante continuare con lo stesso gruppo. Le prossime due partite sono da vincere e non è il tempo per apportare modifiche o per fare esperimenti". Il Belgio se la vedrà con Bosnia e Cipro e certo parlare di Nainggolan come di una pedina che sposta gli equilibri della Nazionale suona strano, visto che conosce bene la squadra ed è perfettamente integrato nei meccanismi di gioco.

Non sembra d'accordo, però, Martinez: "Voglio sembre decidere nel modo migliore per la squadra e ci sono altri giocatori che stanno facendo bene. Su Radja stiamo creando un caso che non esiste. Siamo stati i primi in Europa a qualificarci ai Mondiali, segno che le mie scelte funzionano. Nainggolan è uno dei 50 giocatori che seguiamo, ma da un punto di vista tattico nell'ultimo periodo ha giocato partite un po' complicate e stiamo facendo meglio senza di lui».

Le coccole di Di Francesco

Se Martinez lo scarica, Di Francesco si coccola il suo gioiellino: "Tecnicamente è uno dei top calciatori europei. E’ normale che ogni allenatore sia libero di fare le proprie valutazioni, magari il suo sistema di gioco non è adatto alle caratteristiche del calciatore, però secondo me bisogna andare un pochino più a fondo e sviscerare altre situazioni. Dico che mi dispiace per il ragazzo, ma allo stesso tempo mi auguro che possa dare qualcosa in più alla Roma per dimostrare che il suo valore al proprio tecnico. Non si può entrare nella testa degli altri ed è giusto che ogni allenatore faccia le proprie valutazioni. Io me lo tengo molto stretto Radja".

C'erano state polemiche anche nella capitale per l'utilizzo dell'ex Cagliari da mezz'ala anziché da trequartista come nell'era Spalletti, ma a suon di prestazioni i giudizi sono presto cambiati e il giocatore si sta abituando al nuovo ruolo (in realtà vecchio, visto che ha sempre giocato mediano prima di sbarcare a Roma). Il valore di Nainggolan viene riconosciuto anche da Marco Materazzi, intervistato da La Gazzetta dello Sport: "Di Ninja ce n’è uno al mondo. Tre anni fa era ancora raggiungibile. Tecnicamente e a livello pratico. Costava 10-12 milioni. Ma allora all'Inter (che l'ha cercato anche nello scorso mercato, ndr) sembrava che le spese piccole non si potevano fare, solo sopra i 30 milioni". Storia vecchia, quella nuova racconta di un Nainggolan leader nella capitale, ma scartato dalla sua Nazionale.