Chi raccoglierà la pesante eredità di ancelotti al Bayern Monaco? Il quotidiano spagnolo 'As' e l'emittente tedesca 'Sport1' non hanno dubbi: sarà Luis Enrique. Al momento la dirigenza del club ha affidato la panchina a Sagnol, ma è solo un traghettatore e l'obiettivo è quello di portare a termine il nuovo acquisto per la panchina entro la fine della sosta delle nazionali, in tempo per la ripresa il 14 ottobre quando all'Allianz Arena arriverà il Friburgo. Il candidato numero uno è proprio l'ex tecnico del Barcellona e l'affare si potrebbe persino chiudere in giornata, secondo quanto raccontano in Spagna.

Oggi è in programma una riunione tra Luis Enrique e i piani alti del Bayern, per cui non è escluso che la firma arrivi molto presto e la situazione si possa sbloccare subito.

Uno sponsor speciale

Il primo 'tifoso' di Luis Enrique è Pep Guardiola. La dirigenza del club di Monaco ha chiesto consiglio proprio all'allenatore ora al Manchester City e lui non ha esitato ad indicare il connazionale. La notizia ha fatto il giro del mondo e anche in Germania danno 'Lucho' alla guida del Bayern nel prossimo futuro. Il presidente del club bavarese Uli Hoeness ha incontrato Guardiola in un ristorante di Monaco in occasione dell'Oktoberfest: 'Gli ho detto chi presenteremo nei prossimi giorni ed è stato d'accordo con la nostra decisione', le parole riportate da 'Abendzeitung'.

Le alternative

Oltre a Luis Enrique, ci sono altre piste percorribili. Una porta a Thomas Tuchel, ex tecnico di Mainz e Borussia Dortmund, l'altra a Louis Van Gaal, una vecchia conoscenza, visto che già si era seduto sulla panchina del Bayern dal 2009 al 2011. Non sarebbe il primo ritorno, dato che è è già accaduto con Udo Lattek, Ottmar Hitzfeld e Giovanni Trapattoni.

Ma la storia stavolta sembra diversa, perché il nome più caldo è quello dello spagnolo sponsorizzato da Guardiola. Lui che, lasciando il Barcellona, si era preso un periodo di pausa e aveva viaggiato con la fantasia alla domanda sul futuro: 'Non so cosa farò, ma sono aperto a qualsiasi possibilità, compresa quella di cambiare disciplina e fare l'allenatore in un altro sport. Sono un tipo competitivo e sono certo che mi disimpegnerei bene.

Lo dico senza falsa modestia'. Cosa farà invece Ancelotti ancora non è dato sapere, ma quella panchina traballante di Montella è sicuramente in cima alla lista dei suoi desideri. Il derby è il prossimo ostacolo dell'Aeroplanino, un banco di prova dove non sono ammessi fallimenti, oppure l'ombra di Carletto rischia di prendere davvero forma.