Sono già passate sette giornate dall'inizio della nuova stagione di Serie A: è tempo di un breve bilancio, approfittando della sosta per le nazionali, per la nuova Inter di Luciano Spalletti, partita non certo con i favori del pronostico, ma che oggi condivide il 2° posto in classifica insieme alla principale candidata allo scudetto, insieme al Napoli: la Juventus di mister Massimiliano Allegri.

Il confronto con la passata stagione

Dopo sete giornata l'attuale Inter, come già detto, viaggia al secondo posto in classifica a quota 19 punti, 8 in più rispetto alla passata stagione.

I numeri d'altronde parlano chiaro: quest'anno fino a questo momento, i meneghini hanno totalizzato 6 vittorie (Fiorentina, Roma, SPAL, Crotone, Genoa e Benevento), 1 pareggio (Bologna) e nessuna sconfitta. L'anno scorso la situazione dei nerazzurri dopo sette giornate era la seguente: 3 vittorie (Pescara, Juventus ed Empoli), 2 pareggi (Palermo e Bologna, entrambi in casa) e 2 sconfitte (Chievo e Roma, entrambe in trasferta). In totale dunque all'attivo l'Inter vantava solo 11 punti e un misero 9° posto in classifica, condiviso con il Torino.

Rispetto alla passata stagione, dunque, siamo di fronte a un autentico cambio di marcia, che si nota anche e soprattutto nel conto dei gol fatti e di quelli subiti: quest'anno dopo sette giornate, la squadra di Corso Vittorio Emanuele ha la miglior difesa del campionato, con sole 3 reti subite in 3 diverse partite: contro la Roma, contro il Bologna e per ultimo contro il fanalino di coda Benevento.

L'anno scorso, quando in panchina sedeva ancora Frank de Boer, le reti subite erano già 5.

Stesso discorso vale per i gol fatti: quest'anno l'Inter ha totalizzato al momento 8 reti contro le 5 della passata stagione. Un attacco non scoppiettante, come quello del Napoli che viaggia a quota 13 gol realizzati, ma che grazie soprattutto alle reti di Mauro Icardi che ha portato ottimi risultati.

L'Inter e Spalletti: siamo di fronte a un binomio vincente?

Come già detto, quest'anno l'Inter ha cambiato marcia seppur non esprimendo ancora un gioco esaltante, un gioco alla Spalletti. Il tecnico di Certaldo deve essere considerato l'arma in più di questa squadra, l'uomo capace di trasmette quegli stimoli che verso la fine della passata stagione, sotto la gestione di Stefano Pioli, sono mancati.

I margini di miglioramento ci sono e sono tanti: Spalletti deve ancora riuscire a risolvere il "rebus" trequartista, con Marcelo Brozovic che a Benevento ha dato importanti garanzie, anche in vista del prossimo turno, quando l'Inter incontrerà i cugini del Milan. L'anno scorso, i nerazzurri cambiarono ben 3 allenatori: il primo fu Roberto Mancini, che ancora nel periodo del precampionato lasciò, poi Frank de Boer, la cui esperienza a Milano durò pochissimo e infine Stefano Pioli, esonerato poco prima della fine della stagione.

Spalletti ha regalato stabilità all'ambiente: tiene tutti in tensione, dai giocatori allo staff fino alla stessa società. 19 punti dopo sette giornate sono tanti, le basi per costruire qualcosa di importante ci sono e allora non resta che dare a tutti l'appuntamento al campo, aspettando nuovi regali dal mercato: primo fra tutti Mesut Ozil.