La trasferta a Benevento, anche se sulla carta sembra essere una delle più tranquille per i nerazzurri, nasconde molte insidie. Facile che l’Inter, ancora alla ricerca della quadratura del cerchio, abbassi la guardia. Per questo Spalletti ha chiesto ai suoi la massima concentrazione: “Se vai ad esaminare bene le loro ultime gare, contro il Torino avrebbero potuto portare a casa la partita, mentre contro la Roma sono stati vicinissimi a segnare per primi – chiarisce ai giornalisti presenti nella nuova media house di Appiano – poi, per delle situazioni particolari, non sono riusciti a portare a termine quello che avevano preparato”.
Per il mister quella dei campani è una formazione in continuo miglioramento, che sta diventando sempre più pericolosa.
Un processo ancora in corso
All’Inter serve continuare a macinare punti, cercare di migliorarsi per provare a vincerle tutte anche se, come ricorda Spalletti, “questa è cosa ben diversa da parlare di scudetto”. Insomma il tecnico di Certaldo vuole che tutti rimangano con i piedi ben piantati per terra e non si lascino distrarre dalle dichiarazioni di alcuni grandi ex, come Materazzi o Milito, che vedono i nerazzurri con buone probabilità di arrivare primi in campionato. Il mister li ringrazia per la fiducia accordata alla squadra, ma mette le mani avanti: “Vogliamo continuare ad avere un’evoluzione positiva nel processo di sviluppo: dal punto di vista dell’impegno il voto ai miei ragazzi è il massimo, ma per quanto riguarda quello che si è visto sul campo no, perché si è avuta la dimostrazione che il nostro lavoro non è ancora finito”.
Serve maggiore velocità
Insomma bisogna meritarsi di stare al vertice: l’allenatore nerazzurro non nega che il secondo posto è frutto anche di un po’ di fortuna: ma la buona sorte spesso segue la direzione chi fa le cose per bene. Insomma per Spalletti i calciatori hanno dimostrato di avere la determinazione giusta per fare un percorso importante, ma devono aumentare ancora la dose di creatività in campo e fantasia nelle giocate.
È necessario che tutti i giocatori continuino ad essere esigenti verso loro stessi, avendo l’umiltà di riconoscere che non si è ancora raggiunto il livello desiderato. Quindi bisogna da un lato non abbassare la guardia e dall’altro aumentare la velocità e riuscire a pensare il gioco un attimo prima, per essere meno prevedibili.
Dunque servono meno pigrizia, la capacità di ragionare più da squadra e non da singolo – esattamente come fanno Juventus e Napoli – e la necessità di fare un tocco in meno con la palla. Comunque finora per Spalletti si sono viste anche tante cose buone.
Icardi poco servito
Al mister tocca difendere Mauro Icardi, apparso un po’ sotto tono nelle ultime partite: “In un processo di crescita è normale avere delle pause, comunque il recupero difensivo che ha fatto contro il Genoa vale quanto una doppietta”. Il problema semmai è quello di cercarlo con un numero maggiore di verticalizzazioni per renderlo in grado di tirare fuori dal cilindro uno dei suoi numeri sotto porta. Infine il tecnico ha voluto lanciare un messaggio di incoraggiamento a Vanheusden, reduce da un brutto infortunio (lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro) in Youth League: “Lo aspettiamo, perché l’Inter ha bisogno di talenti come lui per poter progredire e crescere”.