"Figli di Roma, capitani e bandiere, questo è il mio vanto che non potrai mai avere": così recitava uno striscione esposto dalla Curva Sud in occasione di un derby del Gennaio 2015. D'altronde, la presenza di calciatori Romani e Romanisti all'interno della squadra, è sempre stato motivo di vanto per i Capitolini stessi e di scherno nei confronti dei "cugini".

La tradizione

Agostino Di Bartolomei prima, Giuseppe Giannini poi, e proseguendo con l'epopea targata Francesco Totti e Daniele De Rossi, sono solo gli ultimi esempi di una tradizione ormai decennale.

Dopo lo struggente addio del "Capitano" del 28 maggio scorso, è toccato a "Danielino" il difficile compito di dare continuità a questa generazione di capitani Romani e Romanisti. Il contratto di quest'ultimo, però, scadrà il 30 Giugno del 2019. De Rossi ha più volte fatto intendere di non volersi ritirare quando sarà troppo in là con gli anni, facendo così capire che l'ultimo contratto firmato nella scorsa primavera, può davvero essere il suo ultimo. Per fortuna, alla tradizione pare non esserci fine: Alessandro Florenzi è già entrato nei cuori dei tifosi giallorossi, dando l'impressione di poter riuscire a non far rimpiangere il suo attuale capitano.

Il futuro

La Roma, però, sta scoprendo in questo inizio di stagione un suo nuovo figliol prodigo: Lorenzo Pellegrini. Soltanto tre anni fa viene ceduto al Sassuolo per una cifra irrisoria.

Walter Sabatini, però, di calcio ne ha vissuto parecchio. Ha intuito la stoffa di quel ragazzino Romano che tanto bene aveva fatto con la squadra primavera. Decide, quindi, che sarebbe il caso di mantenere il "diritto di recompra" sul ragazzo. Semplificando, con circa 10 milioni di euro, 2 anni più tardi, avrebbe potuto riportarlo a Roma.

Col senno di poi, la mossa è stata geniale: cedendolo con la semplice formula del prestito, infatti, il Sassuolo, con tutta probabilità, non avrebbe avuto alcun interesse a far giocare e crescere il ragazzo. Infatti, dopo due anni di gavetta, culminati con la titolarità e grandi prestazioni anche a suon di gol, Monchi decide di riportarlo a Roma per poter dar modo di rifiatare a Strootman e Nainggolan in alcune partite.

Le qualità

Bravissimo tecnicamente, è capace di uscire dalle situazioni complicate sia in palleggio con un compagno, sia con giocate personali nello stretto. Essendo anche un motorino inesauribile, Lorenzo Pellegrini ha conquistato il pubblico anche grazie ad una grande quantità e qualità nella corsa. Tradotto: corre tanto e "bene", essendo spesso capace di farsi trovare al punto giusto. Pecca ancora di inesperienza a livello difensivo. L'impatto fisico sulla partita è ancora molto migliorabile, ma c'è tempo. In tal senso, può solo fargli bene la vicinanza a calciatori come De Rossi e Kevin Strootman, maestri in questo tipo di fondamentale. Complice un inizio difficile di proprio di Strootman, però, Lorenzo Pellegrini sembra aver scalato le gerarchie, (ri)conquistando le grazie di mister Di Francesco. Con lui, la Roma, ha davanti un futuro radioso, dando l'impressione di poter ulteriormente dar seguito alla tradizione sopracitata senza soluzione di continuità.