Al tabellino si legge 0-0, ma si è vista una squadra che ha lottato e ha creato occasioni, nonostante un'inferiorità numerica patita fin dai primi minuti di gioco, e un arbitraggio discutibile, al cospetto di un Genoa presentatosi a San Siro per guadagnare un punto prezioso: obiettivo raggiunto per i rossoblu.

La partita

Parte subito forte il Milan, che ha come unico risultato la vittoria per invertire la tendenza e recuperare terreno. Dopo soli 2 minuti Calhanoglu ci prova di testa, mentre le occasioni successive sono capitate a Biglia, Borini e Rodriguez dalla distanza.

Intanto prende coraggio il Genoa che, dopo i primi minuti di stordimento, guadagna un corner: intervento da giallo di Rosi su Bonaventura, ma l'arbitro Giacomelli lascia correre. Al 17mo, il Milan ottiene un calcio d’angolo: batte Calhanoglu, movimenti in area, e ad averne la peggio è Rosi che in un duello aereo con Bonucci finisce a terra con una ferita all'arcata sopraciliare. Il direttore di gara ricorre all'ausilio del VAR, ed estrae giustamente il cartellino rosso per il capitano rossonero.

Milan in 10: finisce la partita di Bonucci, ma anche quella di Calhanoglu, sostituito da Romagnoli. La squadra rossonera si schiera a 4 in difesa con Borini terzino, Romagnoli e Zapata centrali e Rodriguez a sinistra.

Nonostante l’inferiorità numerica, la formazione di casa continua a lottare, senza però impensierire troppo Perin. Nel finale della prima frazione di gioco, nell'area del Genoa viene atterrato Bonaventura, ma il signor Giacomelli replica a muso duro alle proteste del centrocampista rossonero che invocava l’intervento del VAR.

Il primo tempo termina con il Grifone protagonista con un'azione di Rosi e Galabinov, mentre Suso diventa sempre più il punto di riferimento per i suoi: si fa dura per il Milan.

Nella ripresa, la squadra di Montella parte più lentamente: Suso gioca da leader a tutto campo, Borini ci mette i polmoni, e Kessiè l'aggressività necessaria per sopperire all'inferiorità numerica.

Angolo battuto dal centrocampista spagnolo al 50mo, ma Romagnoli non riesce a centrare la porta. Al 52mo entra in campo l’ex Lapadula applaudito da tutta San Siro, ma paradossalmente è il Milan a crescere, con i tifosi che sperano in un goal da un momento all'altro. Ottime imbeccate di Suso che serve spesso Kalinic, ma la retroguardia rossoblu riesce sempre a sporcare le linee di passaggio. Ci prova anche il Genoa che ha due chiare occasioni da rete: Taarabt serve Bertolacci, ma il suo tiro finisce vicinissimo al palo difeso da Donnarumma.

Le squadre si allungano e gli spazi in campo aumentano: Kessiè prova un coast-to-coast e scocca un tiro che crea solo l'illusione del goal perché, in realtà, trova l'esterno della rete.

Nel frattempo, infortunio per Bonaventura sostituito da Calabria, mentre Suso ingaggia numerosi duelli con Laxalt che non ci pensa due volte a fermarlo fallosamente senza essere mai sanzionato con un cartellino. I rossoneri ci provano in tutti i modi, ma al minuto 83 Lapadula si invola tutto solo verso Donnarumma, e solo grazie ad un grandissimo recupero di Zapata il Milan non capitola. Finalmente si vede Cutrone in campo all’85mo al posto di un evanescente Kalinic che ha corso molto, ma ha fatto poco gioco di squadra. Suso prova a vincerla da solo, ma il cronometro inizia ad essere avaro e, dopo soli tre minuti di recupero, l’arbitro manda tutti a casa. Montella scuro in volto protesta con il quarto uomo prima di raggiungere velocemente gli spogliatoi.

Ed ora che fare? Giudicare Montella solo in questa partita potrebbe aprire numerosi dibattiti: i rossoneri si sono impegnati al massimo e hanno profuso tutte le energie necessarie, nonostante venissero da una partita di Europa League. La classifica inizia ad essere pericolosa, ma affidarsi ad un nuovo mister non pare essere la soluzione migliore in questo momento.

Le pagelle

Donnarumma 6-Tenaglia: Impegnato pochissimo, riesce comunque a districarsi bene durante le rare incursioni genoane, e non sbaglia mai nell'impostazione di piede.

Zapata 6,5-Muro: Si guadagna la meritata sufficienza per il recupero su Lapadula lanciato verso la porta avversaria. Recupera numerosi palloni e si fa rispettare in campo, ci prova anche di testa su calcio d'angolo.

Lavoro ben svolto.

Bonucci 3-Pessimo: In un momento così difficile, da capitano navigato dovrebbe dare l'esempio, invece si fa espellere ad inizio partita per un’ingenuità che con il VAR non è più ammissibile. Speriamo che l’ovvia squalifica possa aiutare l'ex bianconero a rimettersi in riga.

Rodriguez 5-Ossessione: Svaria lungo la fascia sinistra, preciso in fase difensiva e in ripartenza, ma è ossessionato dal tiro in porta e poco collaborativo nella trequarti avversaria.

Borini 6-Pendolino: Impiegato come ala destra, ripiega da terzino dopo l’uscita di Bonucci. Ci mette polmoni ed anima per tutta la partita, non molla mai.

Kessiè 6-Trattore: Recupera palloni, corre in attacco e ci prova sempre ma con poca precisione.

Nulla da rimproverargli, se non un pizzico di scarsa lucidità nell'ultimo passaggio.

Biglia 5-Incolore: Si prende immeritatamente la fascia di capitano dopo l'uscita di Bonucci. Rallenta sempre il ritmo, ci prova con qualche lancio, ma sembra lontano parente del giocatore ammirato alla Lazio.

Bonaventura 6,5-Cuore: Dopo l’uscita di Bonucci, la fascia da capitano sarebbe spettata a lui che ci mette anima e tecnica fino a che non è costretto a lasciare il campo. Applaudito anche dalla curva sud, è sfortunato nelle conclusioni.

Dal minuto 67, Calabria 6: Ha il compito di spingere e duettare con Suso lungo la fascia destra, si impegna e svolge tutto al meglio.

Suso 6,5-Migliore in campo: Ci prova in tutti i modi, rientra fino all'area piccola e corre in attacco.

Con i suoi dribbling supera spesso i difensori genoani che non ci pensano due volte ad abbatterlo, spende molte energie, ma non rinuncia mai.

Calhanoglu SV: Dura pochi minuti la partita del turco che, però, era iniziata con un buon piglio. Peccato.

Dal minuto 26, Romagnoli 6-Preciso: Guida la difesa assieme a Zapata e svolge il compitino.

Kalinic 4,5: Partita difficile, ma quando viene chiamato in causa non risponde presente e si isola dal resto del gruppo. Esce tra i fischi.

Dal minuto 84, Cutrone SV: Senza voto, poiché ha avuto poche occasioni nello scampolo di partita giocato. Sicuramente è entrato in campo con tanta determinazione e voglia di vincere.

Montella 5: La squadra ci crede ed è ordinata in campo.

Il tecnico aspetta troppo per la terza sostituzione; avrebbe potuto inserire una punta in più nel finale, magari al posto di Biglia. Il Milan non riesce mai a cambiare marcia, giocando in modo piuttosto prevedibile contro un Genoa sulla difensiva.