Possiamo parlare di una vera e propria rivoluzione: in Norvegia i calciatori e le calciatrici della Nazionale riceveranno lo stesso compenso. E’ un tema che da un paio d’anni a questa parte (prima fra tutti fu il portiere degli USA Hope Solo a lanciare l’allarme e a scatenare la protesta insieme a qualche altra collega) ha preso piede nel calcio in rosa mondiale.

I casi recenti

Prima del recente campionato europeo si erano avute voci di forti dissidi all’interno della squadra spagnola e scozzese, e subito dopo l’appuntamento continentale anche la Danimarca ha vissuto momenti di forte imbarazzo dopo che Harder e compagne avevano deciso di scioperare e far saltare l’amichevole con l’Olanda (replay della finale dell’Europeo).

In Danimarca la situazione è ancora di stallo, mentre dall’altra parte dello Skagerrak (il canale che separa la Danimarca dalla Norvegia) si è arrivati ad una decisione autonoma da parte della Federazione.

Il contenuto dell'accordo

Parte del merito va attribuito agli uomini, che hanno rinunciato ad una parte dei compensi per permettere sostanzialmente un raddoppio (da 330mila a 640mila) della remunerazione per le ragazze. Nobile gesto, ma anche una goccia nel mare per dei calciatori professionisti che guadagnano centinaia di migliaia (se non milioni) di euro l’anno: infatti il contributo degli uomini è di circa 60mila euro. Il presidente della Federcalcio danese, Joachim Walltin ha commentato con orgoglio il raggiungimento dell’accordo: “Il nostro Paese ritiene che la parità di genere sia un argomento molto importante, e quindi credo che questo sia un bene per tutta la collettività.

Per noi è fondamentale che le ragazze si sentano protette e considerate dalla Federazione”.

Le reazioni dall'Italia

Non si sono fatte attendere le reazioni da tutto il mondo calcistico femminile: per quanto riguarda il nostro Paese, Carolina Morace, vera e propria icona del movimento italiano ha dichiarato che: “In Norvegia sono avanti anni luce.

Da noi non sarebbe pensabile una cosa del genere. Lì sì che c’è rispetto di genere – il commento dell’ex centravanti e CT dell’Italia all’agenzia Adnkronos - oltretutto è un raddoppio del compenso che non è neanche legato al raggiungimento di determinati risultati, cosa che sarebbe stata magari comprensibile, visto che negli ultimi anni non hanno raggiunto grossi traguardi”.

Infatti la Norvegia è stata eliminata nella fase a gironi nell’ultimo Europeo. L’Associazione Calciatori negli ultimi anni sta spingendo molto sul movimento femminile: “Stiamo provando all’interno dei vari tavoli di lavoro in FIGC a percorrere un sentiero simile – il commento di Damiano Tommasi, presidente dell’AIC – è chiaro che i Paesi del Nord Europa sono più avanti sotto questo punto di vista, dato che parlano anche di professionismo al femminile. Però anche qui in Italia si comincia a vedere qualche spiraglio”. Anche il Governo, con il Ministro Lotti e la Sottosegretario Boschi si sono attivati per aprire dei tavoli istituzionali per studiare la questione.

Le reazioni dal Mondo

Naturalmente, la notizia della svolta norvegese ha suscitato reazioni ad ogni latitudine e parallelo: la sopracitata Hope Solo ha twittato: “L’uguaglianza è possibile, etica e legittima.

E’ la cosa giusta da fare”. La centrocampista norvegese Graham Hansen ha ringraziato i colleghi uomini per il sostegno e l’aiuto: “Forse questo è un piccolo sacrificio per voi, di cui probabilmente neanche sentire gli effetti, ma per noi significa tutto. Il fatto che dichiariate che una retribuzione uguale sia la cosa giusta da fare mi fa gridare di gioia. Grazie per aver dimostrato equità e per averci aiutato ad inseguire e far avverare i nostri sogni”.