Da quando è arrivato al Torino, questo è senza dubbio il periodo più difficile per Sinisa Mihajlovic, allenatore granata che nelle ultime settimane è stato preso di mira dalla tifoseria e dalla stampa, che più volte hanno puntato il dito contro di lui per i recenti risultati. Il Toro è reduce da una sconfitta esterna per tre a zero contro la Fiorentina di Stefano Pioli, la quale ha concesso poche occasioni da gol alla compagine granata, che ancora una volta si è dovuta arrendere dinanzi i propri avversari. Ora, però, non è più tempo di pensare ai punti persi per strada, questo mister Mihajlovic lo sa benissimo, dato che con la testa è già alla gara di domani pomeriggio contro il Cagliari, squadra che lotta per la salvezza e può creare non poche insidie al Torino.

Pochi istanti fa è intervenuto in sala stampa, rilasciando alcune dichiarazioni importanti che riguardano sia l'importante match che disputerà domani la sua squadra, che il complicato momento che i suoi giocatori stanno affrontando. Scopriamo insieme quali sono state le sensazioni del tecnico alla vigilia dell'undicesima giornata di campionato.

'La rabbia è sempre stata nel DNA del Torino, non la rassegnazione'

"Il Toro è un Club importante, con una storia che mette i brividi a qualsiasi persona, dunque deve rialzarsi e lottare fino all'ultimo secondo di ogni gara. La rassegnazione e lo sconforto sono componenti che quest'ambiente non può e non deve lasciar passare. Mi aspetto una reazione di orgoglio e di rabbia da tutti i giocatori, vorrei che fossero arrabbiati come lo sono io, solo così possiamo vincere e rialzare la testa.

Non sono uno al quale piace perdere, quando accade ed in questo periodo succede spesso, non riesco a dormire la notte e il mattino seguente sono costretto ad andare a correre per circa 15 Km, in maniera tale che riesco più facilmente a smaltire la sconfitta". Queste sono state le prime parole rilasciate dal tecnico granata, che ha proseguito la conferenza stampa analizzando in maniera concreta i problemi della squadra.

'Il problema non è tattico ma solo mentale'

"Anche quando siamo usciti sconfitti in qualche partita, non ci siamo mai fatti mettere sotto dal punto di vista del gioco da nessuna squadra, per cui l'unico problema che abbiamo è solo di carattere mentale. Dobbiamo cercare di essere più cattivi quando affrontiamo sfide di un certo calibro, come quelle con la Fiorentina e la Roma che abbiamo giocato di recente".