E' terminata da pochi minuti Milan - Torino a San Siro, era una ghiotta occasione per i rossoneri per recuperare i punti persi ad inizio campionato e per provare a salire sul treno europeo, ma anche oggi la squadra di Montella a parte pochissimi sprazzi non ha mai dato la vera idea di saperla vincere e i fischi di San Siro calano il sipario. Non si possono più usare le scuse che il Toro era chiuso in difesa per giustificare la prestazione, nei 90 minuti non ci sono stati segnali di cambiamento. Un Milan che tiene troppo la palla con possessi poco precisi e che vengono costantemente intuiti dai giocatori granata nella trequarti, un Milan strano, poco cattivo, gentile, poco pungente e un pò sfortunato.
Il primo tempo scivola via con poche occasioni maggiori per i rossoneri, ma poco efficaci, al dodicesimo Kalinic si trova un pallone d'oro a tu per tu con Sirigu (il migliore in campo), ma palo esterno e mani nei capelli per l'attaccante che è stato ampiamente fischiato durante la sua sostituzione reduce da una prestazione totalmente sbiadita e con gli occhi lucidi, mentre applausi a furor di popolo per il sostituto Cutrone.
L'ingrato compito
Chi tocca la fascia destra del Milan si infortuna, è toccato a Conti in estate, poi a Calabria ed Abate infine a Borini mestamente seduto in tribuna con la dirigenza rossonera. L'ingrato compito di esterno destro è toccato a Suso che ha dato l'anima anche e soprattutto in fase difensiva supportando Zapata, ma arrivando poco lucido in area avversaria.
Andrè Silva ci prova più volte e ingaggia un duello fisico per tutto il match con Burdisso, i minuti passano, Sirigu è insuperabile in almeno tre interventi, ma per il Milan il rischio beffa è in agguato con la prima vera nitida occasione per il Toro all'85mo con doppio miracolo di Donnarumma, attacchi affannosi e poco precisi consentono di esaltare ulteriormente il portiere del toro e al novantaquattresimo l'arbitro Irrati fischia la fine.
L'analisi
Si è vista una squadra dignitosa come contro Roma, Napoli, Juventus, Sampdoria, ma che non cambia mai durante la partita, anche bella da vedere, ma poco efficace, ma a San Siro c'era il Torino e i 3 punti dovevano assolutamente essere guadagnati. A chi imputare le colpe? I giocatori non si sono assolutamente tirati indietro e sono arrivati stremati al triplice fischio, poca determinazione negli occhi di Kalinic e qualche leggerezza nei passaggi di Zapata e del subentrato Calhanoglu, ma il compitino è stato sufficientemente svolto da tutti, probabilmente in questa partita si vedono le colpe dell'allenatore che nonostante un Torino arroccato in difesa, non ha voluto rischiare, non ha avuto il coraggio di cambiare il modulo in corsa, aggiungendo una pedina in attacco viste le sterili ripartenze granata, ha allontanato dalla porta il terminale più pericoloso di tutta la rosa rossonera mettendo Suso a fare il terzino, inserendo Calhanoglu nell'ennesima posizione non sua ed, infine, cosa da poco conto, ma significativa, non ha nemmeno effettuato il terzo cambio nonostante in tutti i reparti si notava che il carburante era terminato.
Le aspettative dei tifosi
Se il Milan avesse vinto uno a zero non avrebbe rubato nulla, ma comunque la prestazione non va mai oltre la sufficienza e i tifosi hanno il diritto di aspettarsi di più. Ora la dirigenza dovrà valutare seriamente cosa fare, chiedere una reazione a Montella? Cambiare l'allenatore? Investire nella psicologia dei giocatori? Nei prossimi giorni avremo le risposte, ma uno scossone è necessario altrimenti il campionato è seriamente compromesso.