Di certo a modena non ha lasciato un bel ricordo, anzi. Antonio caliendo, ex presidente gialloblù, è stato uno dei responsabili che, con la propria sciagurata gestione sportiva, ha determinato la sparizione della formazione geminiana, la quale vantava ben 105 anni di storia. Il fatto di aver abbandonato all'ultimo momento la barca che affonda, assegnando come timoniere l'improbabile Aldo Taddeo, non gli ha giustamente risparmiato le critiche. Al di là del comprensibile risentimento del popolo gialloblù, i guai per Caliendo sembrano solo cominciati.

Pare infatti che la magistratura abbia aperto un fascicolo individuando tre ipotesi di reato per l'ex procuratore di Roberto Baggio. Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione delle imposte e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita. Per quanto riguarda le prime due ipotesi, la voce era già circolata nei mesi scorsi e aveva trovato più di qualche conferma. La terza invece è una novità assoluta. La suddetta fa riferimento all'articolo 648 ter del codice penale e prevede, se confermata in tribunale, la detenzione da quattro a dodici anni e una multa che varia dai cinquemila ai venticinquemila euro.

Queste ipotesi di illecito in futuro potrebbero intrecciarsi con la gestione del Modena Calcio portata avanti da Caliendo.

I magistrati vogliono infatti vederci chiaro, visto e considerato che l'amministrazione del club gialloblù in questi anni, dal punto di vista economico oltre che sportivo, ha sempre suscitato dubbi e perplessità mai sciolti. In particolare ha sempre destato interrogativi la World Promotion Company, fondo lussemburghese che ha a lungo detenuto il 99.7% delle quote azionarie del Modena Calcio.

L'attuale inchiesta è stata aperta nel novembre 2016, circa dodici mesi fa, e probabilmente è collegata all'indagine sulla WPC aperta nel gennaio dello stesso anno.

Al momento la Procura resta abbottonata, dato che gli accertamenti del caso sono ancora in corso. Tutto ciò che si sa è che l'inchiesta è guidata dal pubblico ministero Luca Guerzoni e che il fascicolo è stato aperto circa un anno fa.

Le indagini delle prossime settimane faranno maggiore chiarezza sulle reali responsabilità di Antonio Caliendo per quanto riguarda le ipotesi di reato prese in esame. Dal canto suo l'ex patron gialloblù si è sempre dichiarato tranquillo e fiducioso nel futuro.