André Silva è stato il quarto colpo, in ordine di tempo, della scoppiettante campagna acquisti rossonera di questa estate. Arrivato come ottimo prospetto per il futuro, il centravanti portoghese sta vivendo un momento intervallato da luci (poche) e ombre (molte). Se si analizzano i numeri, balza all'occhio un dato incontrovertibile: il netto divario di rendimento tra campionato ed Europa League.
Silva è sceso in campo in Italia in appena sei occasioni (partendo spesso dalla panchina) senza mai riuscire a gonfiare la rete. Viceversa in Europa, tra preliminari e fase a gironi, ha giocato otto gare siglando sei gol e fornendo un assist.
E' vero che le due competizioni presentano due modi di interpretare il calcio diametralmente opposte. Più spregiudicata e votata allo spettacolo l'Europa League, più difensiva e tatticamente attenta la serie A. Ma ridurre l'analisi a questa banale ovvietà sarebbe fin troppo scontato. C'è un altro aspetto da tenere in considerazione.
Andrè Silva e lo scarso utilizzo da parte di Montella
Vincenzo Montella, tecnico dei rossoneri, sta dimostrando di credere solo in parte nelle potenzialità del centravanti portoghese. L'ex tecnico della Fiorentina non ha avuto problemi a lanciare titolare André Silva nei match europei. E con ottime risposte anche. Ma per quanto riguarda la serie A il discorso è stato molto diverso.
"Il ragazzo ha bisogno di tempo per potersi adattare a un campionato complicato come quello italiano" ha sovente dichiarato il mister del Milan. Questo leitmotiv, diventato sempre meno convincente col passare delle settimane, si è ripetuto in numerose occasioni. Pregiudicando, di fatto, la crescita e lo sviluppo di André Silva.
Montella fa bene a utilizzare con il contagocce il portoghese? La classifica di serie A e i numeri delle altre punte rossonere sembrerebbero dare una risposta negativa. Kalinic sinora ha siglato appena tre reti e, pur svolgendo un lavoro importante per la squadra, non ha ancora convinto sino in fondo. Cutrone è un ragazzo di belle speranze, ma è alla prima esperienza nel calcio professionistico.
In estate sembrava destinato a partire, poi la super-prova di Crotone ha fatto cambiare idea alla società. Ma affidargli tutto il peso dell'attacco sulle spalle sembra assolutamente prematuro.
Numeri alla mano, André Silva è il capocannoniere della squadra insieme a Suso. Non solo, è il giocatore che presenta la media reti più alta (praticamente un gol ogni due partite). In qualsiasi squadra il goleador difficilmente siede in panchina, salvo i casi nei quali è a rischio infortunio. Ma al Milan questa regola sembra non valere. I rossoneri non stanno facendo faville, anzi sono molto al di sotto delle aspettative di inizio stagione. E la domanda sorge spontanea: perché Montella ha questo ostracismo verso André Silva?