Dalle prime voci di una possibile cessione del Milan di Berlusconi ai cinesi ad oggi, passando per il lungo periodo dei vari closing rimandati di mese in mese, molto è cambiato, ma il futuro del club rossonero rimane ancora incerto: la Uefa dovrà valutare quanto presentato da Fassone e capire se la struttura finanziaria del club sarà sostenibile da nel triennio 2018-2021. Il Milan corre vari rischi: multe, l’obbligo di dover abbassare il tetto massimo degli stipendi (e quindi di cedere qualche giocatore) e, come per l’Inter l’anno scorso, una limitazione dei calciatori in rosa inseribili nella lista per le competizioni europee.

La decisione dell’organo di valutazione della Uefa arriverà a giorni e sarà influente sul prossimo futuro ma i rossoneri non rischiano un blocco del mercato, come successo all’Atletico Madrid quest’anno.

L'azzardo di Yonghong Li

Indifferentemente da quale sarà la decisione sul club rossonero, l’attuale proprietà ha ben altro a cui pensare: entro un anno (ottobre 2018) dovrà restituire il prestito che il fondo americano Elliott ha elargito per portare il closing alla sua vera conclusione, facendo passare la proprietà del club una volta per tutte dalle mani di Berlusconi a quelle di Yonghong Li. 180 milioni di euro a cui si dovranno sommare i 128 milioni aggiunti in estate per affrontare la campagna acquisti faraonica compiuta da Mirabelli, per un totale di circa 300 milioni di euro.

Con il tasso d’interesse intorno al 10% la cifra finale lieviterà ulteriormente. La proprietà cinese dovrà fare bene i conti e ottenere un bilancio, se non positivo, non irreparabilmente in rosso. Ma in tutta probabilità con un mancata qualificazione in Champions il futuro potrà essere soltanto uno: il fondo Elliott diventerà di fatto proprietario del Milan per una cifra piuttosto bassa per l’acquisto di una squadra di calcio, ovvero i 300 milioni di euro del prestito.

Lo stesso Fassone ha fatto presente che il “passare alle cose formali” della scorsa estate potrebbe essere stato un azzardo per l’attuale proprietà, ma non ci sarebbe da preoccuparsi qualora il fondo statunitense diventasse il nuovo unico proprietario del club: il prezzo d’acquisto sarebbe basso e per loro, uno dei più grandi fondi d’investimento al mondo, diventerebbe un ottimo business rivendere il club a un prezzo low-cost rispetto ai 740 milioni di euro che la società di Yonghong Li sta ancora pagando per l’acquisto del club da Fininvest.

L’unico modo di salvarsi per i cinesi sarebbe rifinanziare il prestito con un'altra banca, rilanciando e rimandando l’esito dell’azzardo a data da destinarsi.

Possibili scenari futuri?

Ma in caso di passaggio ad Elliott, chi potrebbe essere interessato ad acquistare il Milan? Per un prezzo che potrebbe aggirarsi attorno ai 400 milioni di euro ma difficile saperlo ora, molti saranno interessati, ma Renzo Rosso, tifoso rossonero e proprietario della Diesel, che è già uno degli sponsor del Milan potrebbe essere l’indiziato principale. Ma attenzione al Cavaliere che continua a seguire le prestazioni dei rossoneri da vicino e potrebbe ritornare alla presidenza del club, concludendo un affare senza precedenti, avendo venduto il club a 740 milioni con i conti in rosso di 200 e rotti, e poi riacquistandolo a circa la metà con il bilancio quasi totalmente in ordine. Difficile si, ma non impossibile come scenario.