I presidenti dei club della massima serie prendono tempo ed era prevedibile. La gestione commissariale fino al 29 gennaio va bene a tutti, sarà poi il nuovo vertice della FIGC a decidere sul futuro della Lega. Pertanto Carlo Tavecchio resterà nel suo attuale ruolo di commissario della Lega di Serie A fino alla data suddetta.

I club chiedono tempo

Ci sono troppi appuntamenti importanti nell'immediato futuro del calcio italiano per decidere a cuor leggero su una nuova presidenza di Lega. Ci vuole tempo e modo di mettere a punto tutte le strategie necessarie, innanzitutto un candidato che metta d'accordo tutti.

Poi la fondamentale conclusione del bando per l'assegnazione dei diritti TV del triennio 2018-2012, senza tralasciare il progetto alternativo del Canale di Lega. L'ex presidente federale, Carlo Tavecchio, rappresenta oggi una sorta di garanzia interna. Ma la data del 29 gennaio è di vitale importanza per i vertici del calcio italiano, quando si terranno le elezioni per la nuova presidenza federale. Ed a tal proposito, ci sarebbe già un papabile.

Tommasi presidente federale?

Serve un nome nuovo, giovane e legato a doppio filo con il calcio. Un profilo che sembra cucito addosso all'ex centrocampista della Roma ed attuale presidente dell'Associazione Calciatori, Damiano Tommasi. Il diretto interessato non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito.

Chi si espone è invece il presidente dell'Associazione Allenatori, Renzo Ulivieri. "Non abbiamo ancora individuato un nome per il dopo-Tavecchio - afferma - ma di certo risponde a precise caratteristiche. Se Tommasi sarà candidato, noi lo sosterremo". C'è però il rischio che da qui al 29 gennaio il CONI decida di commissariare la FIGC, anche se il dato oggettivo è che le venti società di serie A sono contrarie.

Dinanzi a questo scenario è difficile ipotizzare il presidente del comitato olimpico, Giovanni Malagò, che scende in guerra contro l'intero mondo del calcio che, al contrario, ha bisogno di essere serenamente ricostruito dalle fondamenta. Motivo per cui una gestione temporanea affidata ad un commissario sarebbe certamente non positiva per una Federazione bisognosa di una guida solida e di programmi seri a lunga scadenza, a partire dalla scelta del prossimo CT della Nazionale, ma anche dell'organizzazione dei prossimi appuntamenti (l'UEFA ha reso noto che il match inaugurale del Campionato Europeo 2020 che avrà come teatro l'intero continente si disputerà a Roma, ndr) e della revisione dell'intero sistema calcio oggi in netta crisi.

Chiaro che però entro il 29 gennaio bisogna trovare un nome su cui converga almeno il 70 per cento di tutte le componenti del calcio, altrimenti la 'pazza idea' di Malagò non sarà soltanto inevitabile, ma putroppo si renderà necessaria.