Il Milan è pronto al nuovo corso targato Ringhio Gattuso. Inutile girarci attorno: se un allenatore con il curriculum del tecnico di Schiavonea si sedesse sulla panchina rossonera ci sarebbe quantomeno una rivolta popolare dei tifosi. Non accade però se questi porta il cognome di colui il quale può tranquillamente essere considerato una colonna della storia milanista. Un protagonista diverso dai Van Basten, dagli Inzaghi e dai Maldini: uno che è riuscito a marchiare a fuoco il proprio timbro nel calcio internazionale facendo leva sul suo spirito più che sulle doti tecniche.
Ed è proprio nella capacità di trasmettere la propria mentalità alla squadra che sono riposte gran parte delle speranze della tifoseria riguardo al fatto che questo finale di stagione possa essere molto migliore dell'inizio.
Notizie Milan: la conferenza di Gattuso
Il Milan di Gattuso parte dovendo fare i conti con diverse criticità. Prima fra tutte la necessità di raddrizzare una situazione di classifica che pone i rossoneri lontanissimi dalle posizioni che contano. Oggi la qualificazione alla prossima Champions League è poco più che un miraggio ed si indaga su come possa essere rivoluzionata in positivo un'annata che sembra segnata. Nel cambio del testimone non sono mancati i convenevoli tra Montella e Gattuso, ma ora seppur in maniera indiretta emergono delle negatività rivelate dal neo tecnico milanista e senza troppa possibilità di smentita suonano come frecciate rispetto alla precedente gestione.
Un'idea che probabilmente sarebbe smentita dall'allenatore, ma che oggi appare abbastanza netta.
Milan: da Montella a Gattuso
Senza troppi giri di parole è stato detto che la metodologia di lavoro risulterà essere completamente diversa da quella della gestione precedente, quasi come a voler prendere da subito le distanze da ciò che è stato.
Gattuso ha fatto sapere di non aver trovato in buone condizioni la squadra, correggendo un po' il tiro e aggiungendo che questo non indica necessariamente il fatto che siano stati allenati male.
In particolare, a preoccupare il tecnico sarebbe la mentalità che sembra aver acquisito il gruppo, motivo per il quale il nuovo allenatore ha inteso avere un confronto con diversi giocatori, in modo tale da chiedere loro quale dovrebbe essere la posizione ideale per metterli a loro agio.
Una scelta che appare cozzare con le idee di Vincenzo Montella, spesso protagonista di scelte votate al cambiamento costante e a soluzioni che, risultati alla mano, sono risultate fin troppo cervellotiche.