Il campionato di Serie C si appresta a vivere le ultime, trepidanti gare della regular season, al termine della quale verranno emessi i primi verdetti della stagione.

Nel Girone C, il Lecce è al comando con 7 punti di vantaggio sulla coppia Trapani-Catania, ed è sicuramente la squadra favorita per la promozione diretta. Una stagione fin qui esaltante quella dei giallorossi che, con Liverani in panchina, hanno conseguito vittorie su vittorie, lasciando pochi punti agli avversari.

Numeri importanti anche per la tifoseria leccese, da sempre vicina alle sorti della squadra nel bene e nel male, malgrado le cocenti delusioni patite negli ultimi cinque anni di Lega Pro, con due finali perse, una semifinale e, lo scorso anno, un'eliminazione incredibile durante i quarti di finale ad opera dell'Alessandria ai calci di rigore.

A proposito dei tifosi, fa effetto scorrere tutte le decisioni che gli organismi di sicurezza pubblica hanno preso in questi mesi in merito alle trasferte dei supporter giallorossi. Una continua bocciatura, quella decretata nei confronti del tifo salentino, sia dall'Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive che dalle determine assunte in merito dalle Prefetture durante il campionato.

Il lungo elenco del divieto di trasferta ai sostenitori giallorossi comprende esattamente sei incontri sulle complessive 15 gare giocate finora lontano dal via del Mare. Alla lista vanno aggiunte 3 gare in cui era previsto l'obbligo della tessera del tifoso e solo 6 trasferte libere. Insomma, il Lecce non ha potuto contare sull'apporto dei propri tifosi per il 40% dei match giocati fuori casa.

6 trasferte su 15 vietate ai tifosi giallorossi

Queste le trasferte "incriminate": Catania, Fidelis Andria, Racing Fondi, Trapani, Bisceglie e Sicula Leonzio. A tal proposito, va menzionata la decisione presa dal Prefetto di BAT in merito alla gara contro il Bisceglie. La sfida, in un primo momento, si sarebbe dovuta disputare alla presenza dei supporter ospiti in possesso di tessera del tifoso, mentre successivamente si era preferito optare per la soluzione "a porte chiuse" per non meglio precisati motivi "strutturali".

Infine si era resa fruibile solo per i tifosi di casa, come se le criticità fossero state risolte in poche ore.

Senza volerci addentrare in merito alle decisioni maturate all'interno di un organismo di massima sicurezza, non ci pare che dai rapporti del Viminale sulle tifoserie più violente d'Italia rientrino, nelle prime posizioni, i tifosi giallorossi.

Anche problemi organizzativi alla base di alcune decisioni

Spesso, queste prese di posizione derivano dall'impossibilità di gestire gli spostamenti di numerosi tifosi da una città all'altra. Tuttavia, in questo caso ci si chiede se sia giusto che per problemi logistici, organizzativi o strutturali, vengano penalizzati i sostenitori al seguito della propria squadra.

È risaputo che la passione e il caldo incitamento della propria tifoseria può essere un'arma in più per una squadra, può rappresentare una sorta di "12° uomo in campo", un elemento fondamentale per raggiungere gli obiettivi che un club si è prefissato all'inizio della stagione.

Ecco perché si spera che in queste ultime giornate non si possano verificare altre situazioni che alterino o, comunque, pregiudichino il cammino delle formazioni impegnate in un campionato così difficile e complicato come quello di Serie C.