E' un risveglio amaro quello che ha caratterizzato il Milan dopo la finale di Coppa Italia contro la Juventus. I bianconeri, alla vigilia, apparivano in riserva e i rossoneri parevano averne di più. In tanti si erano illusi che il Diavolo potesse fare lo sgambetto alla Signora. Il campo, invece, ha consegnato alla storia il quarto double consecutivo della formazione di Allegri e un poker che rappresenta uno scarto che tra le due squadre non maturava da quasi vent'anni, quando a San Siro la Juve si impose 6-1.

Un punteggio bugiardo, dato che per cinquantacinque minuti Bonaventura e compagni si erano mossi quantomeno alla pari rispetto alla corazzata che avevano di fronte.

Poi sono arrivate le ingenuità e gli errori di Donnarumma che hanno demolito le speranze della squadra di Gattuso.

Milan: Gattuso sempre realista

Nell'ultimo periodo Rino Gattuso ha incassato diversi complimenti da parte di ex compagni di squadra e addetti ai lavori che si sono detti sorpresi per come, in poco tempo, sia riuscito a rendere il Milan una sua creatura. Molti di loro hanno posto l'accento sul fatto che non vada scambiato per un allenatore che lavora come quando giocava: uno che mette grinta e determinazione sopra ogni aspetto. Gattuso, infatti, rappresenta un allenatore moderno che studia il calcio e prova a spiegarlo con razionalità. La stessa che lo contraddistingue ogni qualvolta si presenta davanti ai microfoni e analizza le sfide con grande lucidità, non avendo paura di svelare i limiti suoi e della sua squadra difronte ad una corazzata come la Juventus.

Dopo la finale di Coppa Italia, ad esempio, non ha avuto timore di sottolineare più volte come, ad oggi, i bianconeri abbiano più di qualcosa ad un livello superiore rispetto a quanto i rossoneri possono proporre.

Milan: la richiesta velata di Gattuso

Quello che sembra un monito alla società relativo alla necessità di rafforzare l'organico rispetto all'ambizione di alzare l'asticella, diventa un messaggio chiaro e diretto quando le parole di Gattuso diventano inequivocabili.

Il tecnico, infatti, non le manda a dire quando sciorina il dato anagrafico di calciatori come Cutrone, Locatelli e Calabria. Tutti giovani, al cospetto di una squadra espertissima come la Juventus. L'allenatore calabrese, senza mezzi termini, pone l'accento sul fatto che l'opera di rafforzamento della rosa dovrà essere effettuata utilizzando l'attuale organico come base su cui inserire tasselli di esperienza, abituati a giocare partite internazionali e che possono aiutare il resto del gruppo ad essere pronto per sfide come le finali. I tanti errori decisivi nel momento chiave dell'atto finale della Coppa Italia sembrano dare ragione all'opinione di Gattuso in merito all'esigenza della squadra.