Tanto tuonò che piovve. Così si potrebbe commentare il provvedimento emesso dal Procuratore Federale nei confronti del Bari, club che disputa il campionato di serie B.

Negli ultimi mesi si erano rincorse le notizie circa la segnalazione effettuata dalla Covisoc su presunte irregolarità amministrative del club pugliese. Solo qualche settimana fa, un comunicato della società aveva tranquillizzato la tifoseria barese che tali voci non avevano nessun fondamento di verità in quanto erano stati pagati regolarmente gli emolumenti a calciatori e tecnici, nel rispetto della normativa.

Bari, deferito al TFN - Sezione Disciplinare

Ora invece è ufficiale, il Bari è stato deferito al Tribunale Federale Nazionale - Sezione Disciplinare, per alcune irregolarità amministrative.Tali irregolarità fanno riferimento, come si legge nel comunicato ad 'una dichiarazione non veritiera attestante il pagamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps relativi agli emolumenti dovuti ai propri tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo per le mensilità di gennaio e febbraio 2018'.

Ovviamente, sono scattati i deferimenti per il Presidente del club Cosmo Antonio Giancaspro, legale rappresentante della società, e per Giovanni Palasciano, socio partner della Ria Grant Thornton, responsabile del controllo amministrativo-contabile del Bari.

La società è stata deferita a titolo di responsabilità propria, diretta e oggettiva, secondo quanto stabilito dalle norme federali, in relazione al rispetto degli adempimenti previsti per i pagamenti delle ritenute fiscali e dei contributi.

Con la penalizzazione a rischio i play off

Il rischio di una penalizzazione a carico del club è molto concreto, se la Società non dovesse dimostrare il contrario.

Il Bari è più che mai in corsa per la promozione diretta e per i play off, con 61 punti si trova a 5 lunghezze dal secondo posto e con un margine di sette punti sul Foggia, nono in classifica, attualmente fuori dalla corsa alla zona promozione. Il regolamento dei play off, infatti, prevede che per assegnare il terzo ed ultimo posto per la promozione in serie A, occorre che vengano disputate le gare alle quali accedono le squadre classificate dalla terza all’ottava posizione della graduatoria. Naturalmente, un altro rischio potrebbe essere rappresentato da un piazzamento oltre la quarta posizione che costringerebbe il club eventualmente a giocare anche la gara del turno preliminare.