Zinedine Zidane sta per lasciare il Real Madrid dopo due anni e mezzo. Un lasso di tempo breve, ma allo stesso tempo ricco di trofei.” La squadra ha bisogno di cambiamento”, queste le parole dette al patron dei blancos Florentino Perez, ribadite successivamente in conferenza stampa. “Sono molto legato ai miei giocatori, mi hanno dato tanto”. Sicuramente i tifosi madrileni rimpiangeranno l'addio del francese di origine algerina, capace di dar vita ad un'epopea senza precedenti.

Nove titoli in due stagioni e mezzo per Zidane al Real Madrid

Tre Champions League, due Supercoppe europee, due Mondiali per club, tutti vinti consecutivamente.

Senza dimenticare ovviamente il campionato e la Supercoppa, conquistati lo scorso anno. Un palmarès davvero eccezionale, tenendo conto che da poco meno di trentamesi riveste l'incarico​ di primo allenatore. In precedenza aveva guidato il Real Madrid Castilla, e ricoperto il ruolo di vice di Carlo Ancelotti, nell'anno della decima coppa dalle grandi orecchie, mancante dal lontano 2002.

Si tratta di un vero predestinato, capace di allietare gli amanti del calcio sia da calciatore che da mister. Un poliedrico professionista che ha fatto la storia di questo sport. Nessun tecnico prima di lui aveva vinto per tre volte di fila la maggiore competizione continentale.

Il futuro prossimo di Zinedine Zidane

Dopo l'imminente addio al Real Madrid, Zinedine Zidane molto probabilmente si godrà le sue vittorie, in un annosabbatico necessario per ricaricare le pile. Nonostante ciò in conferenza stampa ha detto di non essere stanco e che “semplicemente si è chiuso un capitolo”.

Nove titoli rappresentano qualcosa di irripetibile in due stagioni e mezzo, e le motivazioni potrebbero fisiologicamente venir meno.

Ripartendo magari con un’avventura intrigante ed ambiziosa. Magari alla Juventus, sua vecchia fiamma, con la quale si è fatto conoscere al grande pubblico. Gli anni in bianconero sono stati costellati da 2 scudetti, una Supercoppa italiana e una Coppa Intercontinentale. Ma il premio più ambito è stato soprattutto il Pallone d'Oro 1998, il maggior riconoscimento per un singolo calciatore.

Tuttavia l'esperienza torinese è stata macchiata dalle due finali perse. Una contro il Borussia Dortmund nel 1997, la seconda, peraltro consecutiva, proprio con il Real Madrid, club nel quale sarebbe approdato poco tempo dopo.