Zinedine Zidane lascia il Real Madrid . Un fulmine a ciel sereno attraversa la mattinata del 31 maggio nella capitale spagnola, pochi giorni dopo la vittoria della terza Champions League in successione, la tredicesima della storia dei blancos. Lo stesso allenatore transalpino ha indetto una conferenza stampa inaspettata in giornata per annunciare il suo addio alla panchina madrilena. Alla presenza dei giornalisti, Zidane ha fatto il suo annuncio, arrivato dopo un faccia a faccia con Florentino Perez, anch’esso incredulo dopo questa decisione. “La squadra ha bisogno di un cambio, per quanto sia stata una decisione sofferta.

Questa squadra – ha dichiarato Zidane come riportato da Gazzetta.it - mi ha dato tutto e sarò sempre vicino a questi colori. Ho vissuto momenti unici ed indimenticabili, ma devo prendere un’altra strada”. L'ormai ex tecnico delle merengues ha annunciato che non allenerà nessuna squadra la prossima stagione. Ora il Real Madrid dovrà cercare un nuovo allenatore per sostituire una figura così carismatica che aveva tanto legato con i giocatori.

Zidane ed il Real, una lunga storia d’amore

Zidane ha i colori del Real Madrid oramai cuciti addosso: il transalpino arrivò nel 2001 dalla Juventus, dopo che i blancos spesero 150 miliardi delle vecchie lire per assicurarsi le sue prestazioni. Ai tempi Zizou era uno dei giocatori più forti al mondo e dimostrò tutto il suo valore già al primo anno, quando trascinò il Real alla vittoria della Champions League di cui si ricorda ancora il gran gol nella finale con il Bayer Leverkusen.

Nei suoi cinque anni con la camiseta blanca, Zidane totalizzò 231 presenze e 49 reti, arricchendo la sua bacheca con sei titoli (una Champions League, un campionato spagnolo, due supercoppe di Spagna, una Supercoppa UEFA ed una Coppa Intercontinentale). Dopo l’addio al calcio giocato, Zidane entrò nell’organigramma madrileno nel 2009, riavvicinandosi progressivamente al campo: nel 2013 viene nominato vice di Carlo Ancelotti, oltre a ricoprire il ruolo di DS, mentre l’anno dopo allena il Real Madrid Castilla.

I blancos lo chiamano nel gennaio 2016, dopo l’esonero di Rafa Benitez: doveva essere un traghettatore, invece in due anni e mezzo ha vinto nove titoli, portandosi a casa un campionato spagnolo, una Supercoppa di Spagna, due Supercoppe UEFA, due Coppe del mondo per club e, ovviamente, le tre Champions League di fila, diventando l’unico allenatore della storia ad esserci riuscito.

Solo pochi giorni fa il terzo trionfo, e ora l'addio che lascia un enorme vuoto al Real Madrid. Era diventato l’equilibratore di una rosa strapiena di talento, adesso tocca alla dirigenza colmarlo, scegliendo un allenatore capace dello stesso intento. Oppure potrebbe essere, per i blancos, l’occasione per avviare un nuovo ciclo.