Cristiano Ronaldo è considerato il numero uno nel suo settore, ma tutto quello che ha conquistato è frutto della sua volontà di raggiungere sempre traguardi più importanti. Il portoghese si è messo in mostra nello Sporting Lisbona e poi ha fatto la storia di Manchester United e Real Madrid ed ora, non pago di aver vinto una caterva di trofei, basti pensare ai cinque Palloni d'oro e alle cinque Champions League, si è rimesso in gioco trasferendosi alla Juventus dove sta già lasciando il suo marchio.

Nonostante abbia cambiato più volte maglia di club, nella sua carriera c'è una costante: il Portogallo e all'epoca del suo debutto in Nazionale il Ct era Felipe Scolari che nell'intervista rilasciata a 'La Gazzetta dello Sport', ha parlato di CR7 e della Juventus.

CR7 e la sua caparbietà

Il lusitano nell'ultima gara in Nazionale si è infortunato, con grande apprensione del pianeta bianconero che conta su di lui per battere l'Ajax ed approdare in semifinale. A tal proposito, il tecnico rassicura il club e tifosi perché secondo lui se l'ex Real ha deciso di recuperare prima del quarto d'andata ci riuscirà: "Cristiano sarà triste, ma un muscolo non lo fermerà di certo".

L'attaccante di Madeira ha insegnato al mondo che per ottenere ciò che si desidera bisogna lottare perché nessuno regala niente. La dirigenza della Continassa assicurandosi il penta Pallone d'oro ha fatto un grande affare, perché il bomber è caparbio ed ogni anno si prefigge nuovi obiettivi che puntualmente realizza.

Il club di Agnelli può dare l'assalto alla Champions League con più possibilità di riuscita perché il 34enne ovunque giochi fa la differenza: "Lui dà al club di turno o alla Nazionale tutto ciò che serve per vincere, gol e leadership, tecnica e disciplina". Dopo pochi mesi dallo sbarco a Torino il lusitano, con la tripletta rifilata all'Atletico Madrid, ha scritto una pagina importante della storia della Vecchia Signora che con lui è diventata la favorita per la vittoria finale in Europa.

Il Portogallo

Il suo esordio in Nazionale è avvenuto nel 2003, quando Scolari capi che era arrivato il momento di inserire un attaccante giovane ma speciale in una squadra di veterani. CR7 si ambientò rapidamente nel gruppo, nonostante allo Sporting fosse abituato ad un assetto di gioco diverso e l'ex Ct non dimenticherà mai la sua disperazione quando il Portogallo perse nel 2004 la finale Europea vinta dalla Grecia.

L'attuale allenatore del Palmeiras in tale occasione dovette consolare il giovane Cristiano rassicurandolo che in futuro avrebbe conquistato il trofeo. La predizione si è avverata, infatti nel 2016 i lusitani hanno vinto l'Europeo battendo la Francia a casa sua. La sconfitta del 2004 ha aiutato molto il bomber che ha imparato a lottare per perseguire i traguardi prefissati.