La Juventus da un mese è scenario di una telenovela il cui tema principale riguarda il summit tra Andrea Agnelli e Massimiliano Allegri. L'incontro che dovrebbe decidere la permanenza o meno dell'attuale tecnico sulla panchina bianconera, era fissato nella giornata di ieri, per cui la Continassa è stata l'osservata speciale. Tutti sono rimasti delusi perché non si è svolta nessuna riunione, o meglio i due devono aver parlato presumibilmente all'ora di cena e qui non è dato sapere in quale location. Il tecnico è rientrato a casa intorno alle 23:10, ma dalla sua bocca non è uscita nessuna dichiarazione, segno che occorreranno altre puntate per il finale.

Ieri la giornata è trascorsa, secondo la routine, con il presidente insediatosi alla Continassa e con Max arrivato molto in anticipo rispetto all'orario previsto per l'allenamento. Terminati i lavori, le parti sono andate via alla spicciolata, senza concedersi nessun confronto e ciò a dire che i due in privato sembrano voler continuare, ma pubblicamente l'uno aspetta la mossa dell'altro in un tira e molla che avanti dal 16 aprile quando le speranze in Champions League si sono infrante rovinosamente contro i ragazzini terribili di Erik ten Hag.

La posizione di Agnelli e il punto di vista di Allegri

Il massimo dirigente bianconero sembrerebbe non aver perso la fiducia nei confronti del livornese che in questi cinque anni ha vinto altrettanti scudetti, quattro Coppe Italia e ha portato la squadra due volte in finale di Champions League.

A confermare questa ipotesi sono le parole pronunciate dallo stesso Andrea a Stresa, durante una serata di premiazione allo Juventus Club Mottarone: "Allegri rimane, ma poi dipende da lui", come a dire che gli verrà proposto un contratto alle condizioni del club e poi sarà lui a prendere la decisione. Dopo aver sondato altri profili, il dirigente sembrerebbe non aver trovato uno disponibile migliore dell'attuale tecnico.

Allegri ha un contratto in scadenza nel 2020 e con uno stipendio di 7,5 milioni, un rinnovo implicherebbe il relativo adeguamento, ma il nodo cruciale riguarda il fatto che per continuare il sodalizio vorrebbe una squadra rivoluzionata.

Molti interpreti l'hanno deluso e tra questi ci sono Paulo Dybala e Joao Cancelo che soprattutto nella seconda tranche dell'annata si sono involuti.

Altre questioni non inerenti al campo sono l'ostilità dei tifosi e lo scricchiolio con la dirigenza. I supporter bianconeri, non hanno mai amato fino in fondo l'ex Milan, ora non gli perdonano l'eliminazione ai quarti pur potendo contare sul contributo di Cristiano Ronaldo. I sondaggi effettuati dai dirigenti per eventuali sostituti non devono aver fatto piacere a Max. Stamattina riprenderanno gli allenamenti al training center con il tecnico livornese ancora a dirigere il timone, nella speranza che questi ultimi giorni di maggio possano dare indicazioni sicure sul suo futuro e su quello della Juve.