Paulo Fonseca è un nome fortemente accostato alla panchina della Roma per il post Di Francesco. Secondo Sky Sport 24 al momento sarebbe in vantaggio su Roberto de Zerbi, altro profilo seguito dalla dirigenza. La decisione finale potrebbe arrivare nelle prossime 24-48 ore. La scelta ha preso piede negli ultimi giorni e quello del tecnico portoghese è un nome non molto conosciuto per gli appassionati di calcio italiani.

La carriera

Paulo Alexandre Rodrigues Fonseca inizia la sua carriera da allenatore subito dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, nel 2005.

Una gavetta nelle serie minori portoghesi e nel 2012 i riflettori, da allenatore del Futbol Clube Paços de Ferreira. Con i Castores ottiene un terzo posto con tanto di storico accesso ai play-off di Champions League. Questi risultati lo spingono verso la panchina del Porto proprio l'anno successivo, nel 2013. Con i Dragões vince il suo primo trofeo, una Supercoppa di Portogallo. Non supera però i gironi di Champions nè i sedicesimi di Europa League. Esonerato a marzo del 2014 torna ad allenare il Pacos. Nel 2015 firma con il Braga col quale conquista un quarto posto in campionato, vince una Coppa di Portogallo in finale proprio contro il Porto ed arriva ai quarti di finale in Europa League, subendo l'eliminazione da parte dello Shakhtar Donetsk.

Nel 2016 firma un contratto proprio con lo Shakthar. Questa è l'esperienza che ha arricchito il suo palmares. Alla guida della formazione ucraina, infatti, conquista 3 campionati nazionali, 3 coppe d'Ucraina ed una Supercoppa.

La filosofia di gioco

Nel suo percorso Fonseca ha sviluppato il suo gioco sposando il modulo del 4-2-3-1.

Un calcio offensivo, con l'idea di esprimere sempre qualcosa di propositivo e, nel contempo, sviluppare un bel calcio: "Non mi piace vincere e basta - dice - mi piace vincere giocando un bel calcio, dominando il gioco". Dunque pragmatismo, ma anche carsima, come si addice a chi si ispira a Sarri e a Guardiola [VIDEO]: "Li reputo due maestri, ma li ho battuti tutti e due nello stesso girone di Champions".

Solitamente il suo gioco si sviluppa su un accentuato possesso palla, con l'ausilio di uno dei due mediani o passando per i terzini che giocano alti, con l'intento di eludere il pressing avversario. I trequartisti si posizionano dietro la linea del centrocampo avversario, pronti ad effettuare tagli o ad affrontare l'uomo preparandosi a servire il centravanti. I contro di questa strategia sono ovviamente la fase difensiva, resa difficile dal baricentro alto della squadra, e la condizione atletica che deve essere sempre al top. Un ritmo basso equivale ad una prestazione pericolosamente passiva.

Per mantenere una promessa si trasformò in Zorro

Una fredda sera di dicembre, nel 2017, Paulo Fonseca si guadagna il soprannome di 'Zorro', presentandosi in conferenza stampa con tanto di costume e mascherina.

Questa era la promessa fatta ad un giornalista ucraino, in caso avesse conquistato, come accaduto, la qualificazione agli ottavi di Champions ottenendo una vittoria contro il Manchester City. Questo suo carisma fa da collante creando uno spogliatoio unito, permettendo a Fonseca di gestire bene anche i giocatori più giovani e/o di carattere, ma anche di stringere buoni rapporti con la dirigenza ed in generale all'interno del club.