L’Atalanta di Gasperini deve riscattare il tremendo esordio di Champions League a Zagabria contro la Dinamo. In tale occasione la Dea ha "pagato" troppo l’emozione del debutto, l’ottima Dinamo era squadra alla sua portata e il divario di quattro reti è davvero troppo per i nerazzurri. Domani sera, martedì 1° ottobre alle ore 18:55, a San Siro contro l’esperta squadra dello Shakhtar Donetsk servirà una squadra attenta e determinata, senza troppi timori reverenziali. I giocatori di Gasperini devono scrollarsi da ogni paura ed affrontare gli ucraini con decisione.

Un altro passo falso chiuderebbe di fatto, già dopo la seconda giornata, ogni velleità di passaggio del turno, e probabilmente comprometterebbe anche l’eventuale accesso all' UEFA Europa League. La vittoria imponente in campionato, ottenuta pochi giorni fa fuori casa con il Sassuolo, deve essere utilizzata come un volano motivazionale per Gomez e compagni.

L'Atalanta che tutti hanno ammirato nella passata stagione, ha meritato questa storica partecipazione alla Champions. Il campionato scorso è uno dei tanti miracoli sportivi che i bergamaschi hanno compiuto nella loro storia, memorabile fu in particolare la Coppa delle Coppe 1987-1988, quando i bergamaschi persero in semifinale con i belgi del Malines.

La squadra che domani affronterà l'Atalanta nel secondo turno della fase a gironi della ex Coppa dei Campioni, ovvero lo Shakhtar Donetsk, ha perso la prima partita con il fortissimo Manchester City di Guardiola, ma è squadra rodata ed espertissima, soprattutto nella massima competizione continentale.

Come potrebbero giocare Atalanta e Shakhtar Donetsk

L’Atalanta potrebbe schierarsi con un 3-4-1-2 che vedrà Gollini tra i pali, in difesa Toloi, l’argentino Palomino e l’esperienza di Masiello; a centro campo una classica disposizione a quattro con Hateboer, Freuler, De Roon e Castagne; il Papu Gomez a rifinire ed imbeccare le due punte: Ilicic col compito di dare estro ed imprevedibilità all’attacco e il colombiano Duvan Zapata con la sua forza fisica.

Lo Shakhtar Donetsk messo in campo dal tecnico Castro, potrebbe replicare con un modulo 4-2-3-1, solo nell'apparenza abbottonato, ma in realtà molto orientato alla costruzione del gioco. Tra i pali l'esperienza di Piatov che ogni tanto si concede delle distrazioni; con Butko, Kryvtsov, Matvilenko e Ismaily a costituire la linea di difesa; davanti a loro ci saranno due giocatori di contenimento e proposizione come Stepanenko ed Alan Patrick; una linea di fantasisti e trequartisti con l'abitudine del gol, dietro all’unica punta, costituita dal naturalizzato ucraino Marlos, dal brasiliano Taison e da Konoplianka. Terminale d’attacco sarà Junior Moraes.