La serie A non è ancora al giro di boa, visto che in questa sosta di Natale sono trascorse solo 17 giornate, ma nel frattempo già sette club hanno deciso di cambiare la guida tecnica. La Fiorentina, con l'esonero di Montella e l'arrivo di Iachini, è solo l'ultima in ordine di tempo.

In Italia è sempre più diffuso questo fenomeno, nel quale spesso gli allenatori, quando le cose non vanno bene, ci rimettono per tutti. I problemi dei risultati negativi dei club, spesso però non si risolvono con il cambio del mister, il disagio talvolta è ben più profondo ed è da ricercare tra i vertici societari delle squadre.

Purtroppo le società, in molti casi, pagano una programmazione non proprio ideale fatta in estate, quando si progetta la nuova stagione e si dispone di tutto il tempo necessario per ponderare e fare le scelte migliori. Le rose dovrebbero essere costruite in accordo con i rispettivi allenatori e spesso si dovrebbero cercare giocatori funzionali, alle idee di gioco del mister. Ma spesso evidentemente ciò non accade.

Giampaolo, Ancelotti, Di Francesco e gli altri

Il caso più eclatante è stato il Milan, il club rossonero guidato da Boban e Maldini in sede di Calciomercato, aveva puntato forte su Marco Giampaolo dopo l'addio di Gattuso. Si sa che al Milan le pressioni sono tante, da troppo si aspetta di tornare a giocare la Champions League, ma quando si sceglie un allenatore come Giampaolo, bisogna crederci e sostenerlo a lungo, ed aspettare che l'idea di gioco del mister abruzzese sia capita dai giocatori.

Al sostituto Stefano Pioli spetta un compito arduo, infatti ad ora la situazione non è cambiata di molto.

Anche Carlo Ancelotti ha pagato il caos accaduto a Napoli tra il presidente De Laurentiis e i giocatori azzurri, nonostante la sua grande carriera ed esperienza, l'ex tecnico del Bayern Monaco è incappato in una serie di risultati negativi, ma non sembrava essere il colpevole principale; anche per Gattuso sarà dura rientrare nella corsa Champions, obiettivo che i partenopei negli ultimi anni centravano con continuità.

Mentre gli esoneri di Giampaolo e Ancelotti appaiono discutibili, quello di Di Francesco dati alla mano ci può stare, anche perché è stato chiamato alla guida della Samp un signor allenatore come Ranieri, maestro nel subentrare in corsa, spesso con risultati importanti.

Per quanto riguarda le altre, ultima in ordine di tempo è stata la Fiorentina, che ha sollevato dall'incarico Montella (forse era il caso di farlo prima?), e ufficializzato Iachini sulla panchina gigliata, scelta che forse non esalta il popolo viola.

Mentre in precedenza Corini aveva perso il posto a Brescia, sostituito solo per qualche domenica da Grosso, ma poi si è ripreso la panchina delle Rondinelle.

Anche Tudor dopo aver salvato per due volte l'Udinese, alle prime difficoltà è stato esonerato, strana la scelta di sostituirlo con Gotti, che di fatto non è mai stato confermato totalmente dalla società friulana. Infine il Genoa e il suo presidente Preziosi che non è nuovo a queste rivoluzioni, dopo aver liquidato Andreazzoli, sarebbe ora ai ferri corti anche con Thiago Motta, i rossoblù sono ultimi con 11 punti.