Chi non è più giovanissimo, ma anche chi è un 'vero' appassionato di calcio e ne conosce la storia ed i fuoriclasse che l'hanno scritta, ricorda bene la finale della Coppa Intercontinentale del 1981. Curioso, ma anche logico come in questi giorni numerose testate sportive abbiano fatto a gara per rievocarla. Sono trascorsi 38 anni da quella memorabile giornata giapponese, Flamengo e Liverpool saranno nuovamente in campo per contendersi un titolo mondiale. La finale del Mondiale per Club più logica, quella pronosticata, si disputerà a Doha il 21 dicembre alle 18.30 italiane.

I brasiliani non sono favoriti, ad onor del vero non lo erano neppure nel 1981 perché sull'altro fronte c'era un Liverpool considerato a ragion veduta tra i più forti di sempre, se non il più forte. Ad ogni modo anche i tifosi del 'Mengao', soprattutto quelli che l'hanno vissuta, continuano a parlre di quella partita come una sorta di 'mantra'. Ma quello era un Flamengo che traboccava di fuoriclasse ed artisti del pallone, trascinato dalla classe immensa di Zico che nei primi anni '80 era certamente il più forte calciatore del pianeta.

Quella odierna, con tutto il rispetto, è una buona squadra ma non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella formazione che, oltretutto, primeggiava in un campionato brasiliano il cui livello era altissimo ed aveva appena trionfato in una Copa Libertadores altrettanto competitiva: la stragrande maggioranza degli assi sudamericani di quel periodo militavano in patria ed il 'saccheggio' europeo non era ancora iniziato.

In quel Flamengo, oltre a Zico, militavano Junior, Nunes, Tita, Mozer e Leandro.

La Coppa Intercontinentale del 1981, pura 'cineteca'

Al Flamengo bastarono 45 minuti nei quali gli inglesi capirono davvero poco di ciò che stava accadendo in campo, salvo che erano già sotto di 3 gol. Pura cineteca quelle azioni, Zico non segna ma mette il suo genio in tutti i gol: al 12' lancia Nunes che supera Grobbelaar per l'1-0, dopo la mezz'ora mette in difficoltà lo stesso portiere dei reds con una punizione delle sue, non trattenuta, con la palla che viene spedita in rete da Adilio.

Poi il 'divino' o 'diabolico' esterno del 'galinho' serve ancora Nunes che brucia i difensori inglesi con una fantastica progessione, entra in area superando sia Grobbelaar che il tentativo di recupero di Hansen e deposita per la terza volta la sfera in fondo al sacco.

La ripresa è per gli esteti del calcio, il Flamengo amministra il gioco con la sfrontatezza di chi può "dare del tu" al pallone, quest'ultimo il Liverpool la vede a malapena.

Calcio di ieri e di oggi

Al posto di Zico, oggi il trascinatore del Flamengo si chiama Gabriel Barbosa. Indecifrabile per molti, i tifosi dell'Inter che lo hanno visto per una stagione alla Pinetina come comparsa, gli addetti ai lavori che non lo considerano idoneo al calcio del vecchio continente. In Brasile è rinato, meritando il nomignolo di Gabigol con il quale è celebre. Di gol in questa stagione ne ha segnati tanti, anche più di Zico, ma senza voler recitare la parte dei nostalgici e dei militanti del partito del 'caro, vecchio calcio quanto ci manchi', possiamo dire con assoluta certezza che quello di Zico era davvero un altro campionato ed il paragone con quello odierno, è improponibile.

Forse nessun giocatore del Flamengo di oggi avrebbe avuto una maglia da titolare in quello del 1981, viceversa riteniamo Salah, van Dijk o Firmino più che degni di indossare la casacca dei reds di quasi 40 anni fa, accanto a Neal, McDermott, Souness e, soprattutto, Kenny Dalglish. I giocatori che possono fare la differenza oggi, rispetto al 1981, non hanno la maglia rubronegra.

Jorge Jesus: 'Il Liverpool ha i migliori giocatori del mondo'

Ad ammettere la superiorità, almeno sulla carta, del vincitori dell'ultima Champions League è anche il tecnico del Flamengo, Jorge Jesus. "La differenza tra Liverpool e Flamengo? Loro hanno i migliori giocatori del mondo, noi abbiamo buoni giocatori e questa differenza la dobbiamo colmare con la tattica", ha detto in conferenza stampa l'allenatore del club carioca che ha poi lodato il lavoro del collega Jurgen Klopp, definendolo "spettacolare".

Sul suo lavoro in questi mesi trionfali si esprime così: "Ogni allenatore ha la sua idea di gioco, in questi sei mesi ho sempre cercato di portare la squadra a raggiungere gli obiettivi ma sempre con spettacolo". Paradossalmente, se il Flamengo dovesse battere il Liverpool e laurearsi campione del mondo a livello club, superebbe in tal senso il magico 1981, anno in cui vinse il campionato carioca, la Copa Libertadores e la Coppa Intercontinentale, ma non riuscì a confermarsi campione del Brasile. A Gabigol e compagni, invece, manca soltanto il titolo iridato.