Non è stato un inizio di stagione facile per Cristiano Ronaldo che sembrava aver smarrito la miglior forma fisica ed il suo ruolo di trascinatore nella Juventus. I momenti di appannamento possono capitare a tutti, anche ai fuoriclasse più celebrati ed il portoghese ha comunque accusato qualche problema fisico in questi mesi. Adesso sembra tornato in perfetta condizione ed ha trovato anche il modo di occupare le prime pagine dei giornali e gli account dei social network degli appassionati di calcio, juventini e non, grazie alla sua straordinaria prodezza messa a segno contro la Sampdoria.
Un gol di testa assolutamente fantastico, per scelta di tempo ed elevazione, ma del resto si tratta di un numero tra i migliori del suo repertorio. Tra i tanti che gli hanno fatto i complimenti anche Marco Materazzi su Instagram, l'ex difensore dell'Inter e della nazionale che, però, nel contempo ha voluto ricordare una sua ''prodezza aerea'' accostandola a quella di CR7.
Il post di 'Matrix', tra complimenti sinceri ed un pizzico di ironia che non guasta mai
Materazzi ha postato la foto che ritrae Cristiano Ronaldo in volo, ma accanto ne ha pubblicata un'altra che lo riguarda. Un gol di testa segnato con la maglia della nazionale italiana: quello più celebre riguarda la finale mondiale del 2006 contro la Francia che consegnò il pareggio agli uomini di Marcello Lippi che avrebbero poi vinto ai rigori.
Ma la foto di Materazzi riguarda un'altra gara della stessa kermesse iridata, quella vinta al primo turno contro la Repubblica Ceca in cui andò a segno grazie ad una stratosferica elevazione. "Bravo Air CR7 - scrive Marco nella didascalia - quasi come me. Complimenti per il gol!". Il post su IG ha avuto quasi 50mila like ed oltre 1.500 commenti.
Altri straordinari gol di testa di CR7
Ad essere sinceri, di prodezze realizzate di testa da Cristiano Ronaldo ne ricordiamo altre. Una in particolare se la ricordano i tifosi della Roma nei quarti di Champions League 2007/2008 quando il portoghese vestiva la maglia del Manchester United e realizzò il primo gol allo stadio Olimpico (i Red Devils vinceranno 2-0) con uno straordinario colpo di testa.
Da cestista, inoltre, la sua marcatura contro la sua ex squadra, il Manchester per l'appunto, quando vestiva la casacca blanca del Real Madrid: nella Champions 2012/2013 salì alla misura di 2 metri e 93 centimetri per incornare la sfera e spedirla in fondo al sacco. Altezze siderali anche con la nazionale portoghese, il suo gol realizzato in semifinale contro il Galles agli Europei del 2016.
Santillana, Hateley, Van Basten, Serena, Omam-Biyik: verso l'infinito e oltre
Sarebbe impossibile citare tutti i celebri gol di testa della storia del calcio. Se parliamo di elevazione ci viene in mente Carlos Santillana ed il suo incredibile volo in Real Madrid-Inter, semifinale di Coppa dei Campioni della stagione 1980/81, che lasciò impietrita l'intera difesa dell'Inter.
Sempre ai danni della formazione nerazzurra segna anche Mark Hateley in un celebre derby della stagione 1984/85, assolutamente straordinario il suo stacco che si permette il lusso di precedere sul tempo e ''doppiare'' in elevazione un difensore esperto come Fulvio Collovati: probabilmente l'unico vero momento di gloria del centravanti inglese con la maglia del Milan. Altra elevazione incredibile quella di uno specialista come Aldo Serena, nella circostanza con la maglia dell'Inter contro la Juventus a San Siro nella stagione 1988/89 e se parliamo di scelta di tempo non possiamo non citare Ivan Zamorano nel derby della stagione 1996/97, con quello scatto portentoso che gli permise di bucare di testa l'intera difesa del Milan.
A livello internazionale ci resta scolpito nella mente il colpo di testa in rete di Marco Van Basten in Milan-Steaua, finale di Coppa dei Campioni 1989 e quel volo verso l'infinito ed oltre dell'attaccante del Camerun, François Omam-Biyik che stende l'Argentina nel match inaugurale del Mondiale di Italia '90.
Burgnich su Pelè: 'Non è andato così in alto come si dice'
Lo abbiamo lasciato per ultimo perchè è forse il gol di testa più famoso della storia del calcio, quello della finale Mondiale di Messico '70 realizzato da Pelè contro l'Italia. La leggenda racconta che il fuoriclasse brasiliano nella circostanza irrise la forza di gravità restando in alto quel tanto che bastava per precedere Tarcisio Burgnich e spedire la palla in rete.
In realtà lo stesso Burgnich la pensa diversamente e ci raccontò quella celebre azione in un'intervista concessa a Blasting News Italia poco prima dei Mondiali del 2018. "Non è andato molto più in alto di me come si dice. Quando Rivelino è andato a sinistra per fare il cross io ero pari a lui, ma ho fatto un passo in avanti per cercare di anticiparlo nel caso in cui fosse arrivato un pallone a terra. Rivelino, però, ha alzato la palla ed io ero di conseguenza in posizione svantaggiata. Si vede anche nella famosa foto, io sono in obliquo e sto guardando la palla che Pelé butta dentro”.