A conti fatti, se andiamo ad esaminare uno per uno tutti gli acquisti dell'Inter in questa stagione, tra quelli estivi e quelli dello scorso gennaio, sulla carta Christian Eriksen sarebbe il colpo grosso. Se Romelu Lukaku ha dovuto vivere giocoforza il confronto 'a distanza' con Mauro Icardi, se Barella e Sensi si sono ritrovati a fare il grande salto in una piazza prestigiosa come quella nerazzurra o se l'arrivo di Ashley Young era circondato da perplessità alla luce di un'età non più verdissima, possiamo dire che tutti i giocatori citati hanno finora passato l'esame.

Sul danese nessun dubbio, era l'uomo che mancava, il tocco di classe ed esperienza internazionale in un centrocampo che stava pagando dazio più per i continui infortuni che per i cali di rendimento dei suoi componenti. Le cose, però, stanno andando diversamente.

Oggetto misterioso? Poco ci manca

Oggi Eriksen non è ancora un 'oggetto misterioso', ma poco ci manca: per lui una partita da titolare in cui sinceramente è stato in ombra, poi diversi spezzoni nei quali ha mostrato lampi di classe: se nel derby fosse andata in gol quella fantastica punizione fermata dai legni, sarebbe venuto giù il 'Meazza' di fede interista. Ma per il resto poco, anzi pochissimo che giustifichi il suo acquisto e la sua presentazione da 'uomo in più', da elemento in grado di far spiccare all'Inter il cosiddetto salto di qualità.

Il tempo dei giudizi non è ancora arrivato ed il tempo stesso può smentirci. Però l'Inter non sta giocando bene e tra Coppa Italia e campionato ha subito due sconfitte di fila: nulla di compromesso in entrambe le competizioni, ma le battute d'arresto oltre a causare complicazioni in termini di passaggio del turno o di classifica, creano inevitabili malumori all'interno dello spogliatoio e della tifoseria.

In tanti sostengono che Conte sta impiegando inspiegabilmente con il contagocce il grande acqusito invernale ed al coro si è aggiunto anche Gianni Di Marzio.

'Inter, che lo hai preso a fare?'

L'ex allenatore ha dunque espresso tutte le sue perplessità nel corso di Maracanà, ai microfoni di TMW Radio. Secondo Di Marzio il danese "è diventato un soprammobile di lusso" e non riesce davvero a capire perché Antonio Conte lo stia impiegando praticamente a singhiozzo.

"Gli serve tempo? Ma viene dalla Premier e non ha nulla da imparare dal punto di vista tecnico. Eriksen può giocare con diversi moduli". Se è vero che il giocatore nasce trequartista, ha altrettanto dimostrato nella sua carriera parecchia versatilità ed adattamento al ruolo anche se resta comunque l'uomo dell'ultimo passaggio. "L'Inter deve però prepararlo al 3-5-2, ma mi chiedo perché lo hanno preso". Domanda legittima se, indipendentemente dai moduli, hai in rosa un giocatore con le sue qualità e ad oggi non gli è stata data alcuna fiducia nelle partite più importanti, nel derby e soprattutto nel big-match contro Lazio in cui è stato gettato nella mischia in un momento delicato, quasi a volersi aggrappare ad una sua invenzione per riequilibrare il match.

Tra l'altro abbastanza surreale che sia entrato al posto di Brozovic, ma questo è il lavoro di Conte sul quale non vogliamo entrare. Ma se ad inizio stagione il tecnico salentino ha rischiato Lukaku visibilmente appesantito e senza un'adeguata preparazione estiva, lecito chiedersi perché non affidarsi oggi ad un calciatore le cui doti sono ampiamente riconosciute. A meno che Conte non stia davvero faticando nel trovargli un ruolo nel suo collaudato 3-5-2 e, se così fosse, sorge spontaneo dire 'bisognava pensarci prima'.