Adesso è ufficiale: la Uefa, il massimo organismo europeo di calcio, ha deciso di rinviare al prossimo anno gli europei di calcio previsti per quest'anno. Sarà quindi "Euro 2021", la kermesse si terrà tra un anno, ovvero dall'11 giugno all'11 luglio 2021. La decisione è arrivata a conclusione della riunione del comitato esecutivo, i cui membri si sono sentiti oggi 17 marzo in videoconferenza. La Uefa ha riferito che vuole evitare pressioni inutili sui servizi pubblici delle nazioni coinvolte dall'evento e questa è una priorità assoluta: la competizione quest'anno doveva essere itinerante.
Lo slittamento del torneo continentale comporta anche ripercussioni sul calendario delle amichevoli e sui playoff dell'Europeo stesso, che dovevano tenersi proprio nel mese corrente.
I campionati nazionali potrebbero anche terminare
Sempre a causa dell'emergenza sanitaria i campionati nazionali potrebbero terminare in anticipo se non si trovano delle soluzioni adeguate. Al momento l'idea è quella di far terminare la stagione in corso in estate, almeno entro luglio, anche perché nel mese di aprile sarà impossibile. Come riferisce Il Fatto Quotidiano sulle sue pagine online, la speranza è quella che si torni a giocare nei mesi estivi magari facendo tanti turni infrasettimanali, il che comporterà dei sacrifici notevoli sia per i giocatori che per le società.
Una seconda ipotesi potrebbe prevedere l'accorciamento delle competizioni, magari con gare secche per coppe, playoff e per i singoli campionati nazionali. Nessuno comunque vuole prendere in considerazione l'idea di poter terminare la stagione in anticipo. Le finali di Champions League e Uefa Europa League, sempre secondo il programma provvisorio stilato dai tecnici, potrebbero giocarsi il 27 e il 24 giugno.
Serie A: si fermano i ricavi
L'annullamento dei campionati porterebbe a pesanti conseguenze dal punto di vista economico. Se ad esempio la Seria A dovesse essere fermata in anticipo e, quindi, non portata a termine, il danno economico ammonterebbe a circa mezzo miliardo di euro, con conseguenze non piacevoli per alcune società.
Stesso discorso vale nel resto del "Vecchio Continente". Intanto, visto che non si sta giocando, i ricavi provenienti dagli stadi e dagli impianti sportivi in generale sono pari a zero. Nelle prossime settimane la Uefa continuerà a monitorare la situazione nei vari Stati: finire la stagione sportiva in maniera anticipata è un'ipotesi che nessuno vuole prendere, al momento, in considerazione.