La Juventus ed in generale tutto il mondo del calcio italiano piange la morte di Angelo Caroli, deceduto in questi giorni all'età di 83 anni. Una carriera quella dell'ex punta (poi terzino) della Juventus caratterizzata da tanti cambiamenti professionali ed iniziata dall'atletica. Nasce all'Aquila, dove divenne all'età di 16 anni campione di terza categoria in salto in lungo. Il calcio inizialmente è una passione, che poi diventa un vero e proprio lavoro. Arriva la Serie C con la squadra della sua città, dove si fa notare dapprima come stopper e successivamente come punta.

Realizza infatti 12 gol in 8 partite, un curriculum importante che attira l'interesse della Juventus, che diventa la sua squadra all'età di 17 anni. A favorire il suo passaggio in bianconero anche il trasferimento della sua famiglia a Torino per motivi professionali. Da lì inizia la carriera alla Juventus di Caroli, studia al Liceo Carlo D'Azeglio di Torino (la scuola dei fondatori del club) e a 18 anni arriva il suo primo gol con la Juventus. Un gol decisivo contro il Bologna datato 29 gennaio 1956 che regala la vittoria ai bianconeri.

La carriera di Angelo Caroli

Un gol che gran parte degli addetti erano convinti fosse il primo passo verso una carriera importante di Caroli alla Juventus. Così non fu in quanto due anni li trascorse a crescere a Torino per poi iniziare il suo girovagare in società calcistiche italiane.

Prima Catania, poi Lucca e Pordenone, fa ritorno alla Juventus nel 1960, contribuendo alla conquista dello scudetto nella stagione 1960-1961. La seconda esperienza professionale alla Juventus però dura poco, decisiva fu una faringite che colpì Caroli nel ritiro estivo a Sestriere. La sua indisponibilità venne sfruttata da Mazzia che riuscì a conquistarsi una maglia da titolare relegando in panchina Caroli.

A 27 anni quindi decide di intraprendere gli studi all'Isef con l'obiettivo di diventare un insegnante di educazione fisica.

Giornalista a Tuttosport

La scelta di diventare insegnante di educazione fisica venne messa da parte quando il giornale sportivo Tuttosport decise di contattarlo grazie a Gianni Romeo. Fu quest'ultimo a presentarlo al direttore Giglio Panza, consapevole che Caroli aveva le potenzialità per diventare un ottimo giornalista.

Da lì inizia a seguire il calcio da scrittore, in particolar modo la 'sua' Juventus. Si occupa anche del Mondiale del 1974, ma il suo rapporto con la 'penna' non finisce lì. Inizia infatti a dedicarsi alla poesia, pubblicando due raccolte. Successivamente scrive anche romanzi, raccogliendo molto successo.

Una carriera caratterizzata da tanti cambiamenti ma che lo ha portato a realizzare tutti i suoi obiettivi professionali.