Niente remuntada blaugrana questa volta: il Barcellona pareggia 1-1 col Paris Saint Germain nel ritorno degli ottavi di Champions League e saluta la competizione, dopo la sconfitta casalinga 1-4 all'andata.
Barcellona fuori dalla Champions
Messi e compagni non riescono a bissare l'impresa di quattro anni fa, quando con un clamoroso 6-1 riuscirono a ribaltare il 4-0 dell'andata. Il fuoriclasse argentino ci ha provato in tutti i modi, su punizione, in spaccata, in rovesciata, da trenta metri e su rigore; lo schiaffo che ha impresso alla palla al 36' da 26 metri sembrava poter essere una svolta, l'inizio di una cavalcata interrotta però dal grande intervento di Keylor Navas allo scadere del primo tempo, che si accartoccia sulla palla e neutralizza col ginocchio (e la traversa) la bordata della "pulce" su rigore.
I dati parlano di una partita nettamente dominata dai blaugrana, che hanno tirato in porta persino più di quel ritorno di quattro anni fa (21 tiri a 20), ma che hanno concretizzato pochissimo, di fronte a un Psg attendista e concentrato, con un Mbappé devastante (quattro gol tra andata e ritorno), che diventa ufficialmente il più giovane della storia a segnare 25 reti in Champions League. La "pulce" invece potrebbe aver disputato l'ultimo incontro nella competizione con la maglia del Barça, in un percorso che l'ha portato a realizzare in tutto 120 gol, e che, amaramente, potrebbe essersi concluso con una delle delusioni più cocenti, nonostante una prestazione generosa: sette tiri, tre in porta, quattro passaggi decisivi, quattro dribbling (il numero più alto, a pari merito con Mbappé).
I numeri della partita
Il Barcellona ha dominato il gioco: 72,1% di possesso palla, 854 passaggi contro i 328 dei parigini, precisione 90%, 1047 tocchi, a fronte dei 540 del Psg, un'altezza media ben oltre la metà campo, che ha reso l'aria dei francesi una delle zone più calpestate in assoluto; 21 tiri, ben 14 calciati nell'aria avversaria, 10 in porta, eppure solo un gol messo a referto, colpa anche di un Dembelé particolarmente sfortunato che si trova sui piedi almeno 4 occasione limpide, oltre a fallire di centimetri il passaggio che al 22' avrebbe messo la Pulce in porta.
A tenuta stagna la difesa dei parigini, grazie anche ad un Marquinhos in stato di grazia: 8 clearances per il capitano del Psg, 2 tiri bloccati (uno in area piccola e uno a Messi) e tanta personalità e sicurezza, a fronte anche di un Kurzawa in difficoltà su Dest. Il difensore francese rischia di fare la frittata: al 45', già ammonito, entra in ritardo su Griezmann e Taylor fischia il rigore.
L'arbitro inglese non estrae il secondo giallo, e grazia il francese, prontamente sostituito da Diallo. Il rigore sbagliato da Messi (errore numero 28 dal dischetto, a fronte dei 99 realizzati) è l'episodio che cambia il match: il Psg rientra in campo dopo l'intervallo determinati a difendere il passaggio del turno, e si arroccano in difesa, lasciando in avanti solo Mbappé e Icardi. Il Barcellona continua a insistere, ma rientra il campo scoraggiato, timido, incapace di pungere, malgrado l'enorme mole di gioco creato.
E infatti i giocatori blaugrana più attivi sono stati tre veterani come Jordi Alba (129 palle giocate), Messi (125) e Busquets (121), tra i pochi reduci con Ter Stegen e Umtiti della rimonta di 4 anni fa.
Molto più bassi i numeri del Psg: Mbappé ha giocato 67 palle, Verratti 59, Paredes 56. I francesi tuttavia si sono distinti in fase d'interdizione: 20 palloni intercettati, 29 clearances, 18 disimpegni, nove contasti vinti di testa, solo 8 palle perse (17 per il Barça), e 26 tackles.
Amaro Koeman nel post partita, che comunque applaude la generosa prestazione dei suoi: "Siamo stati eliminati, che è ciò che conta nel nostro sport, ma con buone sensazioni, perché abbiamo avuto la possibilità di rendere più difficile l'esito della partita. Abbiamo fatto un primo tempo in cui siamo stati superiori e l'atteggiamento era molto bene. Meritavamo qualcos'altro. Almeno il vantaggio prima dell'intervallo.
Non si può criticare la mancata vittoria, la squadra ha fatto un enorme lavoro. Non è la prima volta che il portiere avversario è il migliore in campo e questo significa che abbiamo avuto le opportunità ma non le abbiamo sfruttate".
Molto del merito per le opportunità mancate di cui parla l'olandese va al decisivo Keylor Navas: almeno quattro parate fondamentali sui 10 tiri in porta avversari, sventata la conclusione di Dest, che dopo aver bruciato Kurzawa lascia partire un bolide che la provvidenziale deviazione del portiere devia sulla traversa, attento su Dembelè almeno tre volte, neutralizza il suo 17° rigore e infonde ai compagni calma e sicurezza; si fa sorprendere solo dallo schiaffo di Messi dalla lunghissima distanza, e dal pallone che sembra telecomandato. L'ex portiere del Real è stato nettamente il migliore in campo.
Dopo Ronaldo, cade quindi anche Leo Messi, e per la prima volta da 16 anni non ci sarà ai quarti di Champions nessuno dei due fenomeni.