Il calciatore del Milan Zlatan Ibrahimovic è tornato nuovamente nel mirino della critica e dei social network, a causa della presunta proprietà di una società svedese (la “Unknown AB”) che detiene il 10% della Gameday Group PLC, proprietaria, a sua volta, di un’agenzia online di scommesse, la Bethard.com, con sede a Malta. Questo tipo di proprietà, seppur di piccola entità, violerebbe le rigorose norme etico-sportive delle due istituzioni calcistiche FIFA e UEFA.

Il tormentato periodo di Ibra

Dopo la discussa partecipazione a Sanremo, nel bel mezzo del campionato, del cartellino rosso rimediato nell’ultima gara contro il Parma, che gli farà perdere il prossimo impegno contro il Genoa e del presunto pranzo milanese in piena zona rossa, ecco un altro “incidente” per Ibra.

Il quotidiano svedese Aftonbladet ha recentemente riportato questa curiosa quanto preoccupante indiscrezione: Zlatan Ibrahimovic sarebbe infatti il co-proprietario al 10% di un’azienda che detiene le quote dell’agenzia di scommesse sportive Bethard.com, con sede a Malta. Naturalmente questo diritto di proprietà non è contemplato dal codice etico-sportivo dei regolamenti della UEFA e della FIFA.

La conferma dell’AD di Bethard.com

L’amministratore delegato dell’agenzia maltese di scommesse Bethard.com, Erik Skarp, ha ripreso questa ipotesi ed ha confermato l’indiscrezione riportata dal quotidiano svedese, testimoniando ed appurando il fatto che il giocatore sia ancora socio dell’azienda. Oltre a ciò, è stato confermato che Ibrahimovic sia socio di “Unknown AB”, azienda che deterrebbe il 10% delle quote di Gameday Group PLC, a sua volta unico azionista di Bethard.com.

Inoltre, secondo approfondite analisi e ricostruzioni, la Bethard.com avrebbe avuto un fatturato di importanti dimensioni nel 2019: circa 30 milioni di euro.

Le norme e le sanzioni

Le vigenti norme FIFA e UEFA, ovviamente, sono molto stringenti a riguardo: ogni attività di coinvolgimento e partecipazione, diretta o indiretta, a siti oppure agenzie di scommesse è severamente vietata a ogni calciatore di club europei: tale norma è ovviamente valida per tutte le competizioni legate alla UEFA ed alla FIFA.

Pertanto, sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti ci sarebbero sia le partite di Europa League giocate dallo svedese con la maglia del Milan in queste due stagioni, sia le partite di qualificazione ai Mondiali di Qatar 2022 giocate con la Nazionale svedese. Le sanzioni potrebbero essere severissime: si va dai 100mila euro di multa, alla squalifica da tutte le competizioni internazionali per massimo tre anni.