La Juventus è al centro del clamore mediatico degli ultimi giorni per le note vicende riguardanti le presunte plusvalenze fittizie e l'ipotesi di reato di falso in bilancio, tutte accuse che di recente con una nota ufficiale la società bianconera ha rispedito al mittente.
In via cautelativa si è comunque dimesso il Consiglio d'Amministrazione e con esso anche figure importanti come l'oramai ex presidente Andrea Agnelli, la cui partenza potrebbe agevolare l'addio a fine stagione anche a Massimiliano Allegri, l'ex vicepresidente Pavel Nedved e l'ex amministratore delegato Maurizio Arrivabene.
Il presidente della Exor John Elkann ha ringraziato il cugino lasciando intendere che il rapporto professionale ed umano fra i due rimane ottimo. Una scelta quella delle dimissioni di Andrea Agnelli, arrivata in definitiva per salvaguardare la società bianconera, come dichiarato da Elkann stesso.
A contestare questa ricostruzione dei fatti è stato però il giornalista Luigi Moncalvo, che in un articolo su La Verità ha dichiarato che non si possono definire dimissioni volute quelle di Agnelli a suo dire letteralmente 'fatto fuori dalla Juventus'. A guidare il tutto sarebbe stata l'attuale managing director di Exor, Suzanne Heywood, verso la quale Elkann ha una grande stima. Moncalvo l'ha definita come il braccio armato di John Elkann e plenipotenziaria anche degli affari della società bianconera.
Sarebbe stata lei a 'costruire la trappola' in cui sarebbe caduto Agnelli.
Luigi Moncalvo sulle dimissioni di Agnelli alla Juventus
'Andrea Agnelli non si aspettava di essere fatto fuori dalla Juventus. A guidare tutto è stata una donna. Si chiama Suzanne Heywood, è managing director di Exor e presidente di Cnh Industrial Nv'.
Queste le parole di Luigi Moncalvo su La Verità. Parole che confermerebbero come Agnelli non avrebbe voluto dimettersi trattandosi per converso di una scelta obbligata architettata dal 'braccio armato' di John Elkann, Suzanne Heywood.
Il giornalista ha aggiunto: 'Suzanne Heywood è è plenipotenziaria per gli affari anche della Juve, che ormai era diventato un ex-assett.
Ex Mc-Kinsey, è anche membro del cda dell’Economist'. Una vera e propria trappola insomma nella quale sarebbe caduto Andrea Agnelli, che come noto ha poi diffuso una lettera sottolineando il cammino fatto nella Juventus negli ultimi 12 anni. Una crescita economica e sportiva evidente quella della società bianconera, inceppatasi negli ultimi anni per via di una serie di affari fuori portata (su tutti l'acquisto di Cristiano Ronaldo) e di una crisi economica senza via d'uscita alimentata anche dalla pandemia da Covid-19.
Agnelli ha parlato della volontà di lavorare per un calcio migliore
Nella lettera di saluto l'oramai ex presidente della Juventus Andrea Agnelli ha parlato anche di volontà di lavorare per un calcio migliore.
Per molti quelle parole sembrano far riferimento al progetto Superlega e alla decisione di portarlo avanti in attesa della sentenza della Corte di Giustizia Europea prevista ad inizio 2023 che si esprimerà su un eventuale monopolio o meno dell'Uefa per quanto riguarda le competizioni calcistiche europee.