La procura di Torino ha trasmesso una serie di carte dell'inchiesta Prisma sui conti della Juventus alle procure di altre sei città italiane. L'iniziativa sarebbe stata presa per ragioni di competenza territoriale e, secondo quanto riportano varie testate, sarebbe legata ai rapporti fra la società bianconera e altre squadre.

L'iniziativa della procura di Torino sull'inchiesta Prisma

La procura di Torino ha inviato alcuni documenti inerenti l'inchiesta Prisma a sei differenti procure italiane per questioni di competenza territoriale, per via dei rapporti tra la Juventus e altre società.

Si tratta delle procure di Bologna, Udine, Genova, Modena, Cagliari e Bergamo.

Per quanto riguarda le intercettazioni agli atti, le società di Genoa, Sampdoria, Atalanta e Sassuolo comparirebbero più volte nei verbali; il prossimo 27 marzo è in programma l'udienza preliminare.

La questione si sarebbe estesa ad altre procure perché la Procura del capoluogo piemontese non può occuparsi dei club coinvolti nei rapporti con la Juventus per una situazione territoriale di competenza.

Gli sviluppi dell'inchiesta Prisma

Lo scorso 24 ottobre la Procura di Torino aveva notificato il termine delle indagini preliminari ai componenti del Consiglio di amministrazione della Juventus coinvolto nell’inchiesta Prisma, poi dimessosi in blocco.

Nella giornata di venerdì 24 febbraio è arrivata la trasmissione degli atti ad altre procure, ma potrebbe non essere l'ultimo passaggio prima dell'udienza del 27 marzo prossimo.

Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza aveva deciso di interrogare Paulo Dybala a Roma per cercare di chiarire ulteriormente sulla presunta scrittura privata con il club bianconero; anche Rolando Mandragora è stato sentito, ma riguardo al caso plusvalenze che ha già portato alla Juventus la penalizzazione di 15 punti in classifica.

I prossimi possibili sviluppi dell'inchiesta Prisma

Nel caso in cui dovessero essere depositati ulteriori documenti prima del 27 marzo, l'udienza potrebbe essere rinviata, ma solo qualora la difesa chiedesse una totale revisione dei documenti e tempo per verificarli ed analizzarli, e se poi la corte accogliesse la richiesta.

Il procuratore federale Giuseppe Chinè ha già 40 giorni di proroga sulla chiusura del secondo fascicolo; i reati ipotetici rientrerebbero nell’articolo 31 del Codice di Giustizia Sportiva, che regola le violazioni in materia gestionale ed economica, ma se l'oggetto dell'indagine dovesse ampliarsi ulteriormente o coinvolgere altre personalità, il procuratore potrebbe decidere di aprire un nuovo terzo fascicolo.