Nelle scorse ore il sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi è intervenuto sulla questione della richiesta del vincolo architettonico sullo stadio milanese di San Siro, invitando la nuova sovrintendente ai beni architettonici e culturali ad ascoltare le richieste dei comitati di settore e fare un vincolo sull'impianto sportivo.
Le dichiarazioni Sgarbi sulla richiesta del vincolo culturale sullo stadio
Sulla situazione i tifosi di Milan e Inter sui social sono profondamente divisi e in merito è intervenuto anche il sottosegretario Vittorio Sgarbi: "Non ho ancora parlato con Emanuela Carpani (nuova sovrintendente ai beni architettonici e culturali di Milano) perché aspetto la fine delle elezioni regionali, affinché si possa fare un ragionamento di carattere non politico ma tecnico".
Poi Sgarbi ha aggiunto: "Per quanto Carpani possa essere su posizioni autonome rispetto alle mie, non può non ascoltare quello che dico e che dicono i comitati di settore. Quindi deve valutare il vincolo. Il 15 febbraio la chiamerò per dirle di tenere conto della richiesta e questo dovrebbe portarla a valutare l’opportunità di fare il famoso vincolo di cui parlo da mesi".
La storia dello stadio di San Siro
Lo stadio di San Siro è di proprietà del Comune di Milano, la sua costruzione è risalente alla metà degli anni '20 del secolo scorso. Negli tempo lo stadio ha subito molteplici interventi di manutenzione che lo hanno radicalmente cambiato; il primo round di ristrutturazione era avvenuto a fine anni '30, mentre il secondo anello è stato costruito nella metà degli anni '50.
Infine poco prima dei mondiali del 1990 sono state aggiunte le quattro torri a lato e il terzo anello.
La situazione di una eventuale demolizione dello stadio per una riclassificazione dell'intera area è stata sollevata nel 2019, quando sono iniziate le valutazioni e i confronti tra i due club e il Comune. In quell'occasione il Comune di Milano ha richiesto una valutazione al Ministero dei Beni Culturali per chiarire l'esistenza o meno del vincolo culturale.
Gli sviluppi degli ultimi anni
L'ultima verifica avvenuta nel 2019 aveva definito che non esisteva alcun vincolo sullo stadio, ma le ragioni di tale parere non erano di merito, bensì stavano nella continuità delle trasformazioni dello stadio e nel fatto che le strutture originarie, risalenti alla prima costruzione (1925-26) e del primo ampliamento (1937-39), erano residuali rispetto ai successivi interventi di adeguamento realizzati nella seconda metà del Novecento.
Questi ultimi interventi nel 2019 non potevano essere oggetto di verifica perché non risalenti a oltre 70 anni.
Quindi la Commissione non era entrata nel merito delle caratteristiche dell'impianto, ma il suo parere consisteva nel fatto che l'immobile, nella sua complessità, non aveva ancora raggiunto la soglia dei 70 anni d'età, situazione che avverrà fra il 2024 e il 2026 (a seconda da come si calcolano i tempi della ristrutturazione degli anni '50).
Comunque in Italia un immobile anche se non ha raggiunto i 70 anni può essere dichiarato vincolato, indipendentemente dal percorso di verifica di interesse culturale, se il Ministero dei Beni Culturali "appone il vincolo", ossia emana un decreto dichiarando il bene come meritevole di tutela. E appunto in tal senso il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, ha annunciato l'intenzione di apporre un "vincolo relazionale" sul bene.