Il professor Fabrizio Bava, Professore ordinario in Economia aziendale nell'Università di Torino, è intervenuto Twitter per esporre la sua opinione sulla situazione legata alla plusvalenze ed alla società sportiva Juventus, affermando che "il cavillo a cui si sta attaccando giustamente la Juventus si chiama Costituzione della Repubblica Italiana".

La dichiarazione del professor Fabrizio Bava

Il professore Bava ha voluto commentare sul suo profilo Twitter in particolare la situazione riferita al ricorso della Juventus al Collegio di Garanzia del Coni contro la penalizzazione subita di 15 punti in classifica decisa dalla Procura Federale per la vicenda plusvalenze affermando che "il club bianconero nel ricorso presentato, in subordine alla richiesta di annullamento della sentenze della Procura Federale di condanna per via dell'inammissibilità del ricorso, ha richiesto dunque l'annullamento per via della violazione dei principi relativi al contraddittorio e riguardanti un giusto processo e del diritto alla difesa".

Il professore ha continuato asserendo "per quale motivo la Juventus ha fatto questo ricorso? Molto semplice, dato che è stato accusato di aver fatto operazioni incrociate con valori poi gonfiati (quindi una violazione dell'articolo 31, comma 1, CGS FIGC) il club si è difeso su quella linea. Ma leggendo successivamente le motivazioni che hanno portato alla sentenza si può notare come il club bianconero sia stato condannato per slealtà sportiva (violazione dell'articolo 4 CGS FIGC), un motivo dunque differente: in sostanza vi è stata una mutazione del thema decidendum".

La Juventus si è appellata alla Costituzione

Secondo il professor Bava "la Juventus è stata dunque condannata per qualcosa di cui all'inizio non era stata accusata, e non potendo conoscere la natura dell'accusa, non ha potuto difendersi correttamente".

Il professore continua "qualcuno potrebbe dire, cosa importa, tanto si è comunque comportata in modo sbagliato. Quale sarà il cavillo a cui si attaccano? Ebbene questo cavillo in realtà è la Costituzione della Repubblica Italiana".

"Infatti la Costituzione nell'articolo 111 prevede che ogni processo debba svolgersi nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, con un giudice terzo ed imparziale: qualcuno pensa siano dettagli, ma non è così".

Il professore Bava ha poi concluso affermando "citiamo anche norme più specifiche, come l'articolo 2, comma 2, del CGS CONI, il quale parla dei Principi del Processo Sportivo, prevedendo che ci sia parità tra le parti, principio di contraddittorio e tutti i principi di un giusto processo. Poi vi è l'articolo 44, comma 1, del CGS FIGC che afferma che in un processo vengano attuati i principi del diritto di difesa, della parità, del contraddittorio e del giusto processo: tutto questo è stato riportato nel ricorso presentato dalla Juventus, ma evidentemente molti l'hanno ritenuto poco interessante".