"Abbiamo assunto un team interno di avvocati, investigatori e analisti della protezione dei contenuti per rimuovere i contenuti illegali e punire chi li fornisce": firmato Kevin Plumb, consigliere generale della Premier League, che al Financial Times ha ufficializzato la nuova crociata della prima lega inglese che in vista della nuova asta per i diritti tv ha deciso di muovere guerra alla pirateria online e ai contenuti streaming forniti illegalmente.
La sfida alla pirateria
La sfida contro la pirateria è una priorità fondamentale per la Premier League poiché la protezione dei diritti televisivi costituisce una parte vitale del finanziamento alle squadre che partecipano al campionato (basti pensare che l'ultimo pacchetto triennale è stato venduto a 5 miliardi di euro).
Plumb ha sottolineato la crescente sofisticazione del sistema di pirataggio online, "è sempre una sfida trovare la gente online", da qui l'intensificazione dei sistemi di monitoraggio.
Le statistiche sulla pirateria nel Regno Unito
L'Ufficio per la proprietà intellettuale del Regno Unito, nel febbraio scorso, ha stimato che ben 3,9 milioni di persone guardano illegalmente lo sport in diretta. E' stato un sondaggio condotto da YouGov Sport a rivelare come il prezzo sia la prima variabile che induce i consumatori a rivolgersi a sistemi di pirateria: per seguire tutte le gare del campionato di sua maestà infatti un utente deve abbonarsi a Sky Sports, TNT Sports e Amazon Prime Video, per un costo complessivo di 80 euro.
Sicuramente una bella cifra.
Azioni giuridiche rilevanti
A luglio Sky aveva ottenuto un'ordinanza dall'Alta Corte atta a costringere i fornitori di servizi Internet a bloccare i siti web che offrivano lo streaming illegale di partite di calcio e serie televisive. Un’ordinanza questa molto simile al cosiddetto “Super Block” della Premier League, che ha condotto la competizione a sbarazzarsi, solo nella scorsa stagione, di oltre 600.000 live streaming illegali la scorsa stagione.
Plumb ha dichiarato che queste azioni legali, insieme ai procedimenti giudiziari privati, stanno dimostrando di essere strumenti efficaci nella lotta contro la pirateria. Le minacce di pene detentive recentemente annunciate rappresentano un ulteriore deterrente per chiunque sia tentato di infrangere la legge.
Mentre alcuni appassionati di calcio continuano a cercare metodi gratuiti per guardare le partite della Premier League attraverso siti web free, i pirati della rete stanno sempre più spostando l'attenzione verso dispositivi televisivi intelligenti o "stick," con i guadagni che arrivano in questo caso dalla sottoscrizione di una quota di abbonamento.
Anche la Serie A lotta da anni contro la pirateria online: la nuova legge anti pirateria consente di fatti all’Autorità di richiedere alle società di Tlc di intervenire e oscurare in 30 minuti al massimo i siti su cui è stata avanzata segnalazione dalle parti lese (nella fattispecie DAZN, Sky o Lega Serie A). Le sanzioni per chi viene pizzicato vanno fino ai 3 anni di galera e fino a 5mila euro di multa.