Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, nelle scorse ore ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardo a Cristiano Giuntoli, ex direttore sportivo della società campana, attualmente alla Juventus. Il patron del club partenopeo, in particolare, ha affermato che il dirigente sportivo ormai da mesi stava insistendo per trasferirsi nel club bianconero.
Un altro argomento affrontato nella conferenza stampa a Castel Volturno è il caso scommesse che sta riguardando il calcio italiano.
Il presidente del Napoli De Laurentiis ha parlato di Giuntoli
"Da sei mesi si era messo in branda, mi continuava a ripetere: mi mandi alla Juventus?
E io gli dicevo: cos'è questa storia, improvvisamente sei diventato un sostenitore della Juve?", sono state queste le dichiarazioni del presidente Aurelio De Laurentiis riferite all'ex direttore sportivo del Napoli Cristiano Giuntoli.
La richiesta del dirigente sportivo toscano avrebbe quindi ha sorpreso De Laurentiis, poiché tradizionalmente la società bianconera è considerata una delle principali rivali del Napoli.
Il presidente partenopeo ha anche sottolineato che l'acquisto di Kvaratskhelia nel 2022 non è stato merito di Giuntoli, poiché il georgiano è giunto al Napoli tramite segnalazioni che sono arrivate a suo figlio Edoardo. De Laurentiis ha comunque anche riconosciuto le qualità professionali di Giuntoli e il suo impegno.
Aurelio De Laurentiis sulle indiscrezioni di mercato riguardanti l'ingaggio di Conte da parte del Napoli
Riguardo alle voci sull'arrivo di Antonio Conte al Napoli, De Laurentiis ha dichiarato di non voler rispondere alle domande sull'argomento e ha sottolineato l'importanza di non disturbare l'attuale allenatore della squadra Rudi Garcia.
Il presidente azzurro ha inoltre detto che mantiene ancora rapporti con molti ex allenatori del Napoli, come Mazzarri, Ancelotti, Benitez e Reja, dimostrando quindi rispetto per i tecnici che hanno fatto parte della storia della società campana.
Sul caso scommesse il presidente Aurelio De Laurentiis ha dichiarato che il Napoli è attento a ingaggiare quei giocatori con una realtà familiare e una provenienza che garantiscano una certa tranquillità psicologica e una certa tutela. Tuttavia, ha riconosciuto che gestire la ricchezza improvvisa che il calcio può portare può essere un problema, poiché non tutti i giocatori sanno farlo.